Sbocchi lavorativi

Profilo: Sociologo
Funzioni: - svolge indagini empiriche adottando il metodo della ricerca sociale;
- progetta interventi nel campo delle politiche sociali.

Competenze: Per lo svolgimento delle funzioni sopra descritte sono richieste competenze e conoscenze generali di carattere sociologico sommate a conoscenze a carattere antropologico, storico, giuridico, economico e politologico per un profilo interdisciplinare. A queste vengono sommate competenze e conoscenze più specializzate sulle tematiche socio-culturali, socio-economiche, socio-politiche e socio-territoriali.
Sbocchi professionali: - Amministrazioni pubbliche (centrali e locali);
- Imprese ed enti privati e cooperativi;
- Strutture di servizio sociale;
- Centri/istituti/agenzie (pubblici e privati) di ricerca sociale, studio e documentazione;
- Associazioni e organizzazioni del terzo settore


La Consultazione dal titolo “SAPERI UNIVERSITARI E OCCUPABILITA’” si è svolta mercoledì 23 marzo 2016, dalle ore 9,30 alle 12,30 nell’aula c4 della sede di via Salaria 113.
A tutti gli interlocutori presenti all’incontro sono state poste le seguenti domande:
1) Quali le vostre considerazioni di massima sul curriculum e sugli insegnamenti dei corsi triennali e magistrali?
2) Ritenete che gli sbocchi formativi e professionali siano rilevanti dal punto di vista culturale e professionale? Quali le vostre suggestioni e riflessioni?
3) Il vostro punto di osservazione quali suggerimenti potrebbe proporre per migliorare l'offerta curricolare di nostri corsi di laurea triennali e magistrali?
4) Quali sono le criticità e come si potranno sviluppare i mondi e i campi professionali di riferimento dei nostri corsi triennali e magistrali?
5) Quali suggerimenti e indicazioni per iniziative future? (stage, tirocini, seminari comuni, ecc.).
Tutti gli invitati hanno dato parere positivo sul programma del corso sottolineando la necessità di incrementare le possibilità di incontro degli studenti con le occasioni fornite dal mercato del lavoro della sociologia. In particolare sono emersi 3 aspetti strategici su cui puntare l’attenzione nei prossimi anni: Le caratteristiche dei laureati in Sociologia: come migliorarli; l’innovazione della didattica universitaria: nuove competenze e nuovi temi; Conoscere il lavoro e placement degli studenti.
1. Le caratteristiche dei laureati in Sociologia: come migliorarli
Sono stati presentati i dati sui laureati in Sociologia, sottolineando luci e ombre dell’inserimento professionale dei nostri laureati. Sono state indicate: le aree di mercato professionale che assorbono i laureati in Sociologia, la loro relazione con le aree professionali di competenze formate nei corsi di laurea. E’ stato sottolineato che la maggior parte degli studenti a distanza di 4/5 anni trovano impiego in diversi campi professionali (dalla ricerca ai servizi alla persona, alle RU, alla consulenza e formazione, all’area vendita e marketing). I punti di debolezza derivano dal fatto che a volte i sociologi vengono impiegati in lavori (per esempio area della vendita e dei servizi) dove non è espressamente richiesta una laurea in sociologia. La riflessione che viene sottolineata dall’intervento è: come rafforzare la visibilità dei laureati in sociologia nei mercati del lavoro? E’ inoltre emerso che i laureati in sociologia nelle fasi di transizione al lavoro vengono impiegati in diverse aree professionali (ricerca, formazione, consulenza, servizi sociali, risorse umane) ma che bisogna lavorare ancora molto sull’orientamento universitario verso il lavoro. E’ stato presentato il portale ISFOL http://fabbisogni.isfol.it/professioni frutto dell’intreccio tra dati Almalaurea, informazioni dei corsi di laurea e domanda di lavoro delle imprese, sono presenti tutte le professioni esistenti nel nostro Paese ospitate in circa 800 Unità Professionali e ciascuna di queste è descritta alla luce di oltre 300 variabili. E’ emersa la necessità di formare gli studenti verso l’uso degli strumenti di intermediazione quale il portale ISFOL, strumenti capaci di fornire conoscenze e informazioni utili alla transizione al lavoro. Il portale ISFOL è stato peraltro presentato agli studenti di Sociologia e di SSA nel corso di un laboratorio didattico.
2. L’innovazione della didattica universitaria: nuove competenze e nuovi temi
E’ stata posto l’accento sulla necessità di sviluppare a livello universitario una didattica capace di formare non solo alle conoscenze ma alle competenze, fornendo agli studenti le capacità e le occasioni (stage, laboratori, esercitazioni) per comprendere la natura riflessiva del lavoro professionale. E’ stato suggerito di sviluppare negli studenti competenze relative ai seguenti ambiti: visione professionale, analisi delle situazioni di lavoro, prefigurazione delle attività di lavoro, prevedere i risultati del lavoro. Da una analisi dei campi professionali emerge la rilevanza del campo del “lavoro di relazione” e lavoro sociale in generale e i laureati in corsi di laurea sociologici (sia di triennale che magistrale) possono trovare spazio in questi campi. Altre competenze da sviluppare negli studenti, sempre secondo modalità didattiche non trasmissive e riflessive (utili per tutte le lauree e anche per quelle sociologiche) sono relative agli usi delle tecnologie; capacità di gestione di grandi dati; competenze in campo demografico, storia delle idee. Si tratta di competenze che dovrebbero essere inserite in tutti i corsi di laurea poiché sempre più rilevanti in tutti i campi professionali. E’ emersa la necessità di potenziare la formazione esperienziale (con stage, laboratori e tirocini) per fornire agli studenti competenze relazionali, comunicative che possono essere usate in tutti i campi professionali. E’ stato sottolineato come il tema risorse umane sia rilevante e che i laureati sociologici magistrali in questo campo trovano lavoro dopo la laurea. E’ stata sottolineata l’esigenza di informare maggiormente gli studenti su cosa cercano i laureati e cosa cercano le imprese. Le aziende cercano persone che, prescindendo dai campi disciplinari, devono avere: capacità di comunicare verbalmente con persone interne e esterne ai contesti di lavoro; capacità di lavorare in team; capacità di prendere decisioni e risolvere i problemi; capacità di pianificare, organizzare e stabilire le priorità nel lavoro; capacità di acquisire e esaminare informazioni; capacità di analizzare i dati quantitativi; conoscenze tecniche relative allo specifico lavoro; capacità d’uso delle tecnologie; capacità di creare e modificare relazioni scritte; capacità di vendere e di influenzare gli altri. Si sottolinea la necessità per gli studenti di formarsi a questo tipo di competenze e l’Università dovrebbe impegnarsi in questo senso. E’ stata da molti sottolinea l’esigenza di formare 1) all’interdisciplinarietà, poiché i campi professionali sono sempre più rivolti a saperi complessi non riconducibili a specifici e separati saperi professionali; 2) ad avere visioni d’insieme dei fenomeni; 3) a rapportarsi al lavoro non in senso verticale e gerarchico ma in senso orizzontale e collaborativo. Sempre più i saperi universitari dovrebbero essere orientati verso questo tipo di competenze.
3. Conoscere il mondo del lavoro e le sue velocità e importanza del placement degli studenti.
E’ emersa l’esigenza per le Università di impegnarsi nel monitoraggio dei sistemi professionali e nel placement degli studenti. L’analisi dei campi professionali della sociologia mostra un ampio spettro di opportunità che deve essere reso più visibile agli studenti con attività di orientamento e di placement come viene fatto nelle più importanti esperienze internazionali. L’orientamento al lavoro deve diventare una azione cruciale e non marginale dei corsi di studio. E’ stato sottolineato come spesso negli ambienti di lavoro, pubblici e privati, la sociologia (ricerca, analisi dati, stesura rapporti, ecc.) non la fanno i sociologi. Bisogna quindi lavorare sulla maggiore riconoscibilità e strategicità dei saperi sociologici che sono centrali nel mondo del lavoro contemporaneo. Più richiami sono stati fatti sulla necessità di sviluppare in modo più strategico le attività di orientamento universitario verso i campi professionali. L’orientamento dovrebbe essere una attività più visibile e dovrebbe coinvolgere in modo più strategico i corsi di laurea di laurea e le attività dei dipartimenti.
A conclusione dei lavori è stata da tutti sottolineata la necessità, emersa dal confronto con gli esperti, di formare i nostri studenti alla rapidità delle trasformazione del mondo del lavoro che richiede competenze trasversali e interdisciplinarietà. Per i laureati in area sociologica è emersa la necessità di rendere riconoscibile la figura del sociologo che ha competenze specifiche (saperi metodologici, tecnici, riflessivi, progettuali, ecc.) che non possono essere svolti da chiunque altro.
L’incontro si chiude con l’impegno di tutti a stabilire nel tempo rapporti stabili, di considerare questo come il primo di incontri da rinnovare ogni anno per meglio riflettere sulla didattica dei corsi di studio e sul monitoraggio degli sbocchi professionali dei nostri studenti triennali e magistrali.