Sbocchi lavorativi

Profilo: Specialisti in scienze delle professioni sanitarie della prevenzione
Funzioni: Come da DM 8.1.2009, i laureati magistrali in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione:
- collaborano con le altre figure professionali e con le amministrazioni preposte per ogni iniziativa finalizzata al miglioramento delle attività professionali del settore sanitario di propria competenza relativamente ai singoli ed alle collettività, ai sistemi semplici e a quelli complessi di prevenzione e di assistenza territoriale;
-progettano e curano l'aggiornamento della professionalità dei laureati, assicurando loro la continua crescita tecnica e scientifica, nonché il mantenimento di un elevato livello di motivazione personale;
-partecipano al controllo della sindrome del burn-out, mettendo in opera iniziative atte a mantenere elevata soddisfazione lavorativa;
-pianificano ed organizzano, garantendone altresì la gestione, procedure integrate, interdisciplinari ed interprofessionali, di intervento sanitario di prevenzione e di assistenza territoriale;
-cooperano alla progettazione di strutture edilizie specificamente dedicate;
-curano l'organizzazione del lavoro, facilitando il mantenimento di elevati livelli di cooperazione interprofessionale;
-mettono in opera iniziative di coinvolgimento anche delle famiglie e di altri gruppi sociali, atte a favorire lo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza sociale delle problematiche della prevenzione e della assistenza ed educazione sanitaria;
-mantengono costanti rapporti internazionali con le rispettive strutture sociosanitarie specie nella Unione Europea, allo scopo di favorire la massima omogeneizzazione dei livelli di intervento.

Competenze: Come da DM 8.1.2009, i laureati magistrali in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione acquisiscono le competenze necessarie per:
-applicare le conoscenze di base delle scienze pertinenti alla specifica figura professionale necessarie per assumere decisioni relative all'organizzazione e gestione dei servizi sanitari erogati da personale con funzioni di prevenzione dell'area medica, all'interno di strutture sanitarie di complessità bassa, media o alta;
-utilizzare le competenze di economia sanitaria e di organizzazione aziendale necessarie per l'organizzazione dei servizi sanitari e per la gestione delle risorse umane e tecnologiche disponibili, valutando il rapporto costi/benefici;
-supervisionare specifici settori dell'organizzazione sanitaria per la prevenzione;
-utilizzare i metodi e gli strumenti della ricerca nell'area dell'organizzazione dei servizi sanitari;
-applicare e valutare l'impatto di differenti modelli teorici nell'operatività dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari;
- programmare l'ottimizzazione dei vari tipi di risorse (umane, tecnologiche, informative, finanziarie) di cui dispongono le strutture sanitarie di bassa, media e alta complessità;
-progettare e realizzare interventi formativi per l'aggiornamento e la formazione permanente afferente alle strutture sanitarie di riferimento;
-sviluppare le capacità di insegnamento per la specifica figura professionale nell'ambito delle attività tutoriali e di coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e permanente;
-comunicare con chiarezza su problematiche di tipo organizzativo e sanitario con i propri collaboratori e con gli utenti;
-analizzare criticamente gli aspetti etici e deontologici delle professioni dell'area sanitaria, anche in una prospettiva di integrazione multi professionale.

Sbocchi professionali: Gli sbocchi occupazionali degli Specialisti in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione, fermo restando la formazione professionale acquisita con il conseguimento del titolo di primo livello, sono rivolti sia al settore pubblico che privato e sono rappresentati dalla dirigenza nelle strutture sanitarie, possono accedere all'insegnamento universitario e alla
ricerca nell'ambito di competenza.
Al termine del percorso formativo i laureati magistrali in Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione sono, infatti, in possesso di conoscenze teorico pratiche ed hanno acquisito abilità manageriali in termini di analisi, progettazione, verifica di efficacia ed efficienza, abilità comunicative nella gestione routinaria ed in emergenza di implicazioni tecnico-assistenziali.
I laureati magistrali potranno, quindi, trovare sbocchi occupazionali in strutture del Sistema Sanitario Nazionale (ospedaliere e/o ASL e/o Agenzie regionali di Protezione ambientale, assessorati regionali della sanità nei dipartimenti delle professioni sanitarie con responsabilità organizzative e valutative di servizi sanitari; strutture di progettazione e realizzazione di interventi formativi per l'aggiornamento e la formazione permanente afferente alle strutture sanitarie, nonché nel contribuire alla formazione, per ciascuna specifica figura professionale, con attività tutoriali e di coordinamento del tirocinio e di concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca. Potranno, altresì operare con le responsabilità sopraesposte nelle strutture del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
L'attività professionale può essere, altresì, esercitata in strutture pubbliche e private, anche autorizzate secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza o libero-professionale.
Potranno svolgere la libera professione nei settori specifici della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro e dell'assistenza sanitaria.
Il conseguimento della laurea magistrale rappresenta il prerequisito indispensabile per il raggiungimento di funzioni dirigenziali per coloro che già operano nell'ambito delle strutture sopramenzionate.
I laureati magistrali possono accedere ai corsi di Dottorato di Ricerca, con obiettivi di approfondimento dell'indagine scientifica e della metodologia della ricerca, ai Master Universitari di II livello e a Corsi di Alta Formazione con obiettivi di perfezionamento scientifico e formazione permanente su specifici settori di intervento.



In ordine alle necessità di consolidare e rendere più proficuo il rapporto con le parti sociali e con i portatori di interesse nell’ambito dei Corsi di Laurea per le professioni sanitarie il giorno 23 Aprile 2018, alle ore 12,30, presso l’aula A1 del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillofacciali, in via Caserta n. 6 Roma, si è svolto l’incontro tra:
1) l’Università di Roma La Sapienza per i Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale delle classi di laurea L-LM/SNT1, L-LM/SNT2, L-LM/SNT3 e L-LM/SNT 4 delle Professioni sanitarie di Sapienza Università di Roma delle tre Facoltà di area medica: Farmacia e Medicina, Medicina e Odontoiatria, Medicina e Psicologia;
2) Le parti sociali interessate, rappresentate dalle Associazioni Professionali sotto elencate.
Sono Presenti per l’Università di Roma Sapienza: il Preside della Facoltà di Farmacia e Medicina Prof. Carlo Della Rocca; il Prof. Giuseppe Familiari su delega del Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia Prof. Massimo Volpe; assente giustificato il Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria Prof. Sebastiano Filetti. I Proff.: Antonio Angeloni Referente I Classe, Ersilia Barbato Rappresentante Team Qualità, Maria De Giusti Referente IV Classe, Ricciarda Galandrini Referente III Classe, Esterina Pascale Referente Magistrali delle Professioni Sanitarie, Vincenzo Petrozza Referente Polo Pontino Professioni Sanitarie, Donatella Valente Referente II Classe. I Dott.: Vincenzo Mancino Manager Didattico della Facoltà di Farmacia e Medicina, Cinzia Castellani Manager Didattico della Facoltà di Medicina e Odontoiatria; assente giustificata Daniela Roncone Manager Didattico della Facoltà di Medicina e Psicologia.
Sono presenti, per le Associazioni professionali: i Dott.ri: Pulimeno A. (IPASVI/OPI), Messina P. (Ordine Ostetriche), De Marinis M.C. (AIFI), Fornari M.A. (FLI), Cordò C. (AITNE), Montes M. (AIORAO), De Lorenzo V. (AITERP), Segaletti L. (AITO), Antonacci G. (AIP), Bonifacio A. (ANUPI), Panella N. e Iannuzzi G. (AITN), Lozzi M.A. (FITELAB), Catanea A. (ANTOI), Borrelli S. (Federazione Naz. Tec. San. Rad. Med.), Lastella P. (AIDI), Martinelli M. (UNPISI), Macedonio A. (ASNAS).

L’incontro è stato vivace e produttivo e nei numerosi interventi è stata sottolineata la necessità di addivenire ad un sistema di confronto continuo tramite la realizzazione di tavoli tecnici permanenti Classe eo CdS specifici che prevedano incontri periodici (e in questo senso se ne prevedono almeno due per tipologia di Classe di laurea / CdL prima della fine del 2018) al fine di dare sempre più sostanza alla collaborazione tra Università e parti sociali. Da un punto di vista metodologico, la riunione ha avuto un significato soprattutto organizzativo e di individuazione di grossi filoni di intervento, il tutto in linea con il progetto “Sapienza” di qualità ai fini del raggiungimento di una maggiore omogeneità nei percorsi formativi omologhi dei vari CdS. In tal senso è stata rilevata l’opportunità di rivedere la progettazione dei percorsi formativi e la verifica dei medesimi, al fine di accrescere la fruibilità sociale, le conoscenze e le competenze dei profili dei laureati ed è stata sottolineata l’opportunità di un affinamento dei processi di auto-valutazione contemporaneamente ad una necessaria conformità alle linee di valutazione ANVUR, come pure per una reale e conforme spendibilità dei titoli acquisiti nel contesto socio-lavorativo del Paese.
I campi di intervento individuati e pressoché comuni a tutti i CdL sono risultati essere:
• adeguamento dei curricula e degli obbiettivi didattici in considerazione delle nuove strategie di intervento del SSN in termini di prossimità delle cure e di presa in carico dell’assistito con patologia cronica, nonché dei nuovi bisogni di salute derivanti dalla progressiva globalizzazione della società;
• implementazione quali-quantitativa dell’attività professionalizzante mediante l’individuazione di standard minimi per l’attivazione delle specifiche sedi di tirocinio e azioni di formazione pedagogica dei tutor;
• monitoraggio del percorso post-laurea degli studenti in termini di tempi di collocazione e di specifiche problematiche nell’inserimento nel mondo del lavoro.
• aggiornamento continuo dei regolamenti dei CdS per un migliore livello di uniformità nei diversi percorsi formativi, per quanto previsto dagli obiettivi di apprendimento espressi dai Descrittori di Dublino, nelle articolazioni dei corsi di studio, nelle metodologie di apprendimento e di verifica delle conoscenze e delle competenze raggiunte dagli Studenti.