Sbocchi lavorativi

Profilo: Ingegnere dell' Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile
Funzioni: Il Corso di Studi prepara alla professione di Ingegnere esperto nelle problematiche legate al monitoraggio ambientale e alla progettazione e gestione sostenibile dell’ambiente e del territorio. Al laureato magistrale in Ingegneria dell'Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile sono riservati i compiti di progettazione e ricerca finalizzati alla realizzazione e gestione delle strutture e delle infrastrutture territoriali e dei sistemi di salvaguardia dell'ambiente e del territorio, promuovendo l'uso razionale e sostenibile delle risorse sia reperibili in natura che risultato delle attività dell'uomo.
Competenze: Data l'elevata professionalità della figura, il laureato magistrale in Ingegneria dell'Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile deve possedere padronanza degli argomenti caratterizzanti il Corso di Studi e capacità di applicarli in maniera autonoma in un contesto lavorativo di progettazione e ricerca, oltre a un elevato livello di capacità relazionali e di comunicazione. Gli ambiti professionali tipici dei laureati in Ingegneria dell'Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile sono quelli della: i) ricerca di base ed applicata, ii) progettazione ambientale autonoma e avanzata, iii) innovazione e sviluppo eco-sostenibile delle tecnologie produttive, iv) pianificazione e programmazione delle trasformazioni territoriali, v) gestione di sistemi complessi, con particolare riferimento all'interazione delle attività umane con l'ambiente, di diversa natura e a diversa scala,


Sbocchi professionali: I laureati in Ingegneria dell'Ambiente per lo Sviluppo Sostenibile possono trovare occupazione presso imprese, enti pubblici e privati e studi professionali per la progettazione, pianificazione, realizzazione e gestione di opere, di sistemi complessi di indagine, controllo e monitoraggio dell'ambiente e del territorio, di difesa del suolo, di gestione delle materie prime e delle risorse ambientali, di quelle geologiche ed energetiche, dei rifiuti e della valutazione dell’impatto e della sostenibilità ambientale di piani e di opere.
I principali ambiti professionali individuati grazie alla collaborazione con enti pubblici e privati e in genere con gli attori rilevanti per il territorio di riferimento del CdS sono di seguito riassunti: aziende del settore chimico-farmaceutico, del settore agro-industriale e del settore delle materie prime; aziende agricole, anche in riferimento alle potenzialità che il titolo offre di inserimento negli albi professionali degli Agrotecnici laureati; enti locali della pubblica amministrazione; enti autonomi della pubblica amministrazione finalizzati alla tutela e gestione dell'ambiente e del territorio; società pubblico-private o società di capitale specializzate nei settori dei servizi per l'ambiente o la gestione di impianti di rilevante valenza ambientale.



Le esigenze delle Parti interessate sono state individuate sia attraverso l'analisi di fonti normative, studi e ricerche di Alma Laurea, Ordine degli Ingegneri e Confindustria sia attraverso le consultazioni dirette. Le aziende sono state consultate, a livello di Facoltà, a partire dal 2006 attraverso il Protocollo di Intesa "Diamoci Credito" siglato con Grandi Imprese nazionali, con l'obiettivo di concorrere alla valutazione, progettazione e sviluppo di un'offerta formativa adeguata alle esigenze del mondo del lavoro, integrare il processo formativo, orientare gli studenti e facilitarne l'ingresso nel mondo del lavoro. In questo ambito si sono realizzati incontri a diversi livelli(Comitato paritetico e tecnico)e manifestazioni pubbliche

Inoltre il iorno 19 marzo 2018 dalle ore 15 alle ore 18, presso la Sala degli Affreschi della Facoltà di Ingegneria Civile ed Industriale, si sono tenute le Consultazioni con le aziende e le organizzazioni rappresentative inerenti l’offerta formativa 18-19.Il verbale dell’incontro è visionabile sul sito :
http://figi.ing.uniroma1.it/home/incontri-col-mondo-del-lavoro/verbali-c...

Erano presenti in qualità di referenti aziendali:
• Umberto Petrucci per SALCEF S.R.L
• Stefania Longobardi e Andrea Di Domenico per APS
• Stefania Taraschi per KT
• Sergio D’Alberto per LFOUNDRY
• Augusto Ferraioli per Pianeta Sicurezza
• Sergio Pocini, Alessandro Altamura, Franco Del Conte, e Antonio Guerrini per TECHNIP
• Dino Poggiali per CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO
• Paolo Marini per ICAP GROUP (Confindustria)
• Veronica Fabbi per PROMETEO ENGINEERING
• Alessandra Raffone per ALMAVIVA
• Manuel Casalboni per l’ORDINE DEGLI INGEGNERI
• Raffaele Torella per RINA GROUP
• Giulia Ferrara per FSI
Erano presenti in qualità di referenti per il Progetto Facoltà ingegneria – Grandi imprese (FIGI):
• Prof. Antonio D’Andrea – Preside ICI
• Prof. Regina Lamedica (Coordinatore, delegata per i CAD in Ingegneria Elettrotecnica)
• Prof. Annunziata D’Orazio (Responsabile esecutiva Progetto FIGI, delegata per i CAD Ingegneria Clinica e Ingegneria Biomedica)

Erano presenti in qualità di Presidenti di CAD o docenti delegati:
• Prof. Massimo Pompili (Presidente CAD Ingegneria Elettrotecnica)
• Prof. Barbara Mazzarotta (Presidente CAD di Ingegneria Chimica e dei Materiali)
• Prof. Alessandra Polettini (Presidente CAD Ingegneria Ambiente e Territorio)
• Prof. Francesco Napolitano (Delegato CAD Ingegneria Ambiente e Territorio)
• Prof. Raffaella Pomi (Delegato CAD Ingegneria Ambiente e Territorio)
• Prof. Giovanni Broggiato (Delegato CAD Ingegneria Meccanica)
• Prof. Francesca Campana (Delegato CAD Ingegneria Meccanica)
• Prof. Susanna Laurenzi (Delegata CAD Ingegneria Aerospaziale)
• Prof. Zaccaria Del Prete (Presidente CAD Ingegneria Clinica e Ingegneria Biomedica)
• Prof. Mara Lombardi (Presidente CAD Ingegneria Sicurezza)
• Prof. Gabriele Malavasi (Delegato CAD Ingegneria dei Trasporti e Logistica)
• Prof. Giuseppe Loprencipe (Delegato CAD Ingegneria Civile)
• Prof. Giovanni Paolo Romano (Presidente CAD Ingegneria Energetica)
• Prof. Marco Rossi (Presidente CAD Ingegneria Nanotecnologie)
• Prof. Marina Pugnaletto (Presidente CAD Ingegneria Edile-Architettura)
Tra le tematiche emerse:
1. Valorizzazione delle competenze trasversali dei giovani ingegneri (es. capacità di lavorare in gruppo, capacità di dialogo e interazione multilivello, spirito di iniziativa, resistenza allo stress, capacità di adattamento, ecc.)
2. Introduzione di moduli/unità didattiche legate all’area economica di base (es. pianificazione e impatto degli investimenti)
3. Creazione e sviluppo di networking internazionali finalizzati all’introduzione dei giovani stranieri formati in Sapienza e ai laureati italiani già inseriti nelle aziende per lo sviluppo di progetti di innovazione
4. Focalizzazione, durante il percorso di accompagnamento nel mercato del lavoro, dell’aspetto psicologico legato all’auto-imprenditorialità dello studente
5. Inserimento nell’offerta formativa di seminari non tradizionali, legati ad accrescere lo spirito di cooperazione e di lavoro di gruppo mediante project-work
6. Integrazioni di contenuti in alcuni insegnamenti che sono carenti per la parte normativa e giuridica