Sbocchi lavorativi

Profilo: Responsabile esperto dei beni e delle attività culturali
Funzioni: Il laureato magistrale può operare in istituzioni pubbliche e private preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali demoetnoantropologici, come: Soprintendenze, Istituti centrali e altre strutture del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; enti territoriali (Regioni, Comuni ecc.); biblioteche e archivi, anche audiovisivi, di interesse demoetnoantropologico; musei nazionali e locali, fondazioni, istituti di ricerca. I suoi compiti possono riguardare: tutte le attività connesse con l’individuazione e lo studio, la catalogazione, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali demoetnoantropologici materiali e immateriali; la direzione e il coordinamento di gruppi di lavoro nell’ambito delle attività prima menzionate; la progettazione e/o il riordino di biblioteche e archivi, o sezioni essi, specializzati nel settore, con particolare riferimento alle attività di catalogazione, di ricerca e di promozione degli archivi audiovisivi; la progettazione e l’allestimento scientifico, le attività e la direzione di musei di interesse demoetnoantropologico; la progettazione, la direzione e il coordinamento scientifico di istituti di ricerca territoriali connessi con gli ambiti patrimoniali demoetnoantropologici.
Può essere utile, in tale contesto e in vista del raggiungimento di un più elevato livello di responsabilità, la frequenza della Scuola di specializzazione in Beni culturali demoetnoantropologici.

Competenze: Il laureato magistrale durante il suo percorso formativo (con lezioni frontali e con tirocini ed esercitazioni svolte tramite convenzioni con istituzioni di riferimento) acquisisce competenze avanzate nel settore dei beni culturali demoetnoantropologici e della conoscenza e comprensione del patrimonio culturale demoetnoantropologico, con particolare riguardo:
- al settore della politica dei patrimoni culturali come strumenti di sviluppo locale e nazionale (per esempio la selezione, la realizzazione e l'offerta di produzioni materiali e immateriali legate a tradizioni culturali locali);
- al settore degli archivi audiovisivi e della memoria orale e scritta;
- al settore della catalogazione con strumenti informatici secondo gli standard ministeriali e regionali.
Un tale formazione, in sintonia con la prospettiva della terza missione dell’Università, favorisce l'applicazione diretta e l'impiego della conoscenza al fine di contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Sbocchi professionali: I principali sbocchi occupazionali sono:
- presso Soprintendenze, Biblioteche, Archivi, Istituti centrali e altre strutture del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
- presso Biblioteche, Archivi e altre strutture di Enti territoriali (Regioni, Comuni ecc.);
- presso Musei nazionali e locali;
- presso fondazioni e istituti di ricerca;
- nell’ambito della libera professione.


Profilo: Responsabile esperto nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni socio-culturali
Funzioni: Il laureato magistrale può operare:
- in istituzioni pubbliche e private preposte ai servizi sociali, alla pianificazione territoriale, all'accoglienza e all'inserimento degli immigrati, con particolare attenzione ai problemi della mediazione e della comunicazione interculturale;
- in strutture pubbliche e private preposte ai servizi educativi, scolastici e di formazione delle risorse umane;
- in attività di orientamento per la gestione delle imprese produttive con particolare riguardo all'inserimento di lavoratori stranieri;
- in strutture pubbliche e private preposte ai servizi sanitari, con particolare riferimento ai contesti di pluralismo culturale e terapeutico;
- in strutture della cooperazione internazionale allo sviluppo.
In tali ambiti il laureato magistrale può svolgere abitualmente attività in prima persona e/o compiti di direzione e coordinamento di gruppi di studio, di lavoro e di ricerca, oppure può inserirsi con alto livello di specializzazione tematica e areale in gruppi di studio, di lavoro e di ricerca nell’ambito della cooperazione internazionale; può, inoltre, assumere, a livello alto della specializzazione tematica e areale, il coordinamento di gruppi di sostegno e di aiuto con funzioni di mediazione di comunicazione interculturale, per esempio nei centri di accoglienza, nelle scuole primarie pubbliche e private, negli ambulatori del servizio sanitario nazionale.

Competenze: Il laureato magistrale durante il suo percorso formativo (con lezioni frontali, con tirocini ed esercitazioni svolte tramite convenzioni con istituzioni di riferimento, nonché con soggiorni di studio e di ricerca all’estero) acquisisce competenze avanzate e specialistiche che consentono di svolgere differenti attività e compiti organizzativi e di coordinamento di gruppi di lavoro in strutture dell’accoglienza e del servizio sociale con particolare riferimento ai compiti della mediazione interculturale e della pianificazione territoriale dei flussi migratori; stages e tirocini mirati a questioni dell’intercultura nelle strutture scolastiche consentono ai laureati di acquisire competenze specialistiche e prerequisiti formativi spendibili nell’ambito della formazione di base; una articolata attività formativa nell’ambito dell’antropologia medica con possibilità di acquisire esperienze anche in contesti politico-amministrativi e culturali non europei, con soggiorni in paesi in via di sviluppo, consente ai laureati di raggiungere una buona competenza nella individuazione, nel controllo e nella gestione delle differenze culturali in ambito medico e della salute.
Un tale formazione, in sintonia con la prospettiva della terza missione dell’Università, favorisce l'applicazione diretta e l'impiego della conoscenza al fine di contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società

Sbocchi professionali: I principali sbocchi occupazionali sono:
- presso strutture delle amministrazioni statali e territoriali collegate ai flussi migratori;
- presso strutture private (ONG) collegate ai flussi migratori;
- presso le scuole primarie e secondarie pubbliche e private;
- presso le strutture delle amministrazioni statali e territoriali collegate alla salute;
- nell’ambito della libera professione.


Profilo: Responsabile esperto in attività di ricerca scientifica demoetnoantropologica
Funzioni: Il laureato magistrale può operare ad alto livello professionale nel campo della ricerca scientifica demoetnoantropologica, in ambiti empirici, teorici e di promozione dell'apprendimento e della diffusione dei saperi in ambito nazionale e internazionale.
Il contesto di lavoro è prevalentemente della libera professione con esiti che possono comprendere: collaborazioni editoriali di varia tipologia (consulenza e direzione di collane, collaborazioni a giornali e riviste, consulenza e partecipazione a trasmissioni radiofoniche e televisive così come in altri ambiti della comunicazione contemporanea); collaborazioni in contesti artistici (cinematografici, teatrali, musicali, delle arti figurative e performative) volti alla migliore valorizzazione e diffusione delle forme espressive tradizionali locali, nazionali e internazionali; collaborazioni a progetti di ricerca e di studio empirici e teorici di ambito scientifico con esiti saggistici sia di scrittura che multimediali.

Competenze: Il laureato magistrale durante il suo percorso formativo (con lezioni frontali, con tirocini ed esercitazioni svolte tramite convenzioni con istituzioni di riferimento, nonché con soggiorni di studio e di ricerca all’estero) acquisisce competenze avanzate e specialistiche e capacità di autonomia ideativa e progettuale che favoriscono possibili percorsi professionali autonomi. Le esercitazioni scritte e l’ampio e corposo lavoro finale sono intese come altrettante fasi preparatorie volte a conferire sicurezza espositiva, capacità di confrontarsi con la collazione, la comparazione e la rielaborazione critica di fonti afferenti a contesti complessi riferibili alla cultura sia scritta e orale, sia materiale, per restituirne il risultato in contributi di saggistica sia scientifica che divulgativa. Il laureato magistrale, quindi, matura un complesso di prerequisiti utilizzabili negli ambiti lavorativi in cui sono richiesti attitudine alla ricerca, all’analisi e alla comparazione dei dati e specializzazione tematica e areale.
Un tale formazione, in sintonia con la prospettiva della terza missione dell’Università, favorisce l'applicazione diretta e l'impiego della conoscenza al fine di contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Sbocchi professionali: I principali sbocchi occupazionali sono:
- presso case editrici;
- presso enti e aziende operanti nei settori della comunicazione (reti televisive, radiofoniche);
- presso enti pubblici e aziende operanti in settori artistici (cinematografici, teatrali, musicali, delle arti figurative e performative);
- presso enti di ricerca pubblici e privati.

I laureati magistrali in Discipline Etno-Antropologiche hanno anche la possibilità di proseguire in successivi percorsi di studio superiore in dottorati di ricerca e in scuole di specializzazione in beni culturali coerenti con il settore scientifico disciplinare M-DEA/01.

I laureati magistrali in Discipline Etno-Antropologiche che hanno crediti in numero sufficiente in opportuni gruppi di settori scientifico disciplinari, presenti nel percorso formativo, possono, come previsto dalla legislazione vigente, partecipare alle prove di ammissione per il percorso FIT.

La consultazione sul progetto formativo per l’a.a. 2016-17 è avvenuta attraverso due incontri con soggetti rappresentativi dei vari campi in cui è prevedibile possano operare laureati con profilo umanistico, organizzati a livello di Facoltà nelle seguenti date: 30 e 31 marzo 2016.

Sono stati inoltre contattati:

Società Geografica Italiana
Associazione Italiana Insegnanti di Geografia
Ente Regionale Parco Appia Antica
Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma
Laterza Editore, Editor Storia
Liceo Classico Statale “E. Q. Visconti”, Roma
Liceo Classico Statale “Virgilio”
Liceo Classico e Linguistico Statale“Aristofane”
Giunta centrale per gli studi storici e Centro documentazione Archivio Flamigni - Archivista
Ente Parco Nazionale della Majella, Sulmona, AQ
AlfaBeta, Language & Web Consultants, Roma, RM
AltaRoma
Mondadori Education
Treccani online, Istituto della Enciclopedia Italiana
Anai – Associazione Nazionale Archivistica Italiana
AIB – Associazione Italiana Biblioteche - Lazio
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MIBACT
Museo Preistorico-Etnografico Luigi Pigorini _ Roma
Museo della civiltà contadina della valle dell’Aniene, Roviano
MUVIS - Museo di vie e storie, Vicovaro

Dalle consultazioni è emerso quanto segue.
È stata confermata da tutti gli intervenuti l'importanza di una solida e ampia formazione umanistica di base, nelle sue varie articolazioni, così come tradizionalmente trasmessa dai Corsi della Facoltà di Lettere e Filosofia: una formazione che trasmetta amore per la cultura, che sviluppi non solo le conoscenze ma anche le curiosità e le capacità di analisi e di sintesi delle problematiche culturali. In questa prospettiva, l'insieme dei Corsi di Studio della Facoltà appare tuttora valido nella proposta formativa complessiva; non appare invece utile seguire percorsi formativi di eccessiva professionalizzazione, dal momento che le specifiche competenze risultano normalmente apprese al momento dell'inserimento nei vari ambiti lavorativi.

In particolare, sono aspetti giudicati nodali per la formazione di giovani umanisti all'inizio del secolo XXI :
- la capacità di gestire informazioni, anche provenienti da fonti differenti, di sottometterle a critica e di organizzarle in maniera gerarchica;
- la capacità di trasmettere tali informazioni secondo modalità corrispondenti ai vari possibili destinatari e alle diverse situazioni, adeguandosi ad esse, eventualmente adattando in maniera perspicua ed efficace il contenuto informativo e la forma in maniera scalare e modulandola a seconda dei diversi media utilizzati;
- quindi la capacità di operare effettivamente come operatori culturali, padroneggiando le opportune modalità di comunicazione e diversi linguaggi, con capacità di mediazione e di sintesi tra soggetti e contenuti diversi.

Tali aspetti appaiono ben sviluppati nei CdS attualmente attivati e se ne ha riscontro nei contatti stabiliti da molti dei soggetti consultati con giovani laureati della Facoltà ed anche con studenti, a livello di stages e tirocinii.

Appaiono come aspetti che richiedono attenzione, da consolidare e migliorare :
- la padronanza dei veicoli basilari della comunicazione, ossia l'italiano, in forma sia orale sia scritta (e con abilità di controllo dei registri adeguati a più situazioni comunicative, dalla prosa accademica al saggio, dalla pagina web alla scheda catalografica al breve messaggio elettronico), e una lingua straniera, con particolare (non esclusivo) riferimento all'inglese;
- l'informazione circa gli strumenti e le tecnologie attuali di archiviazione, ricerca e trasmissione delle notizie, dei documenti (nei vari formati) e delle conoscenze; è consigliabile una anche minima padronanza operativa degli strumenti e delle tecniche;
- in generale, è opportuno sviluppare per quanto possibile la componente applicativa, anche in forma di esercizio.
È altresì da controllare con attenzione il momento di accesso ai percorsi universitari, anche in prospettiva di un consolidamento delle relazioni già stabilite con istituti di istruzione secondaria di secondo grado.

La Facoltà e i CdS concordano circa l'opportunità di tenere conto delle ultime indicazioni : miglioramento degli strumenti e delle forme di comunicazione (italiano, lingue straniere, veicoli e contesti della comunicazione, ecc.), attenzione all'aspetto applicativo delle conoscenze acquisite.

Alla luce di quanto emerso si ritiene che il progetto formativo della Facoltà e dei corsi di studio attivati sia adeguatamente strutturato al proprio interno. Si ritiene inoltre che le funzioni e le competenze che caratterizzano le figure dei laureati con profilo umanistico sono descritte in modo adeguato, e che i risultati di apprendimento attesi sono coerenti con le aspettative e rispondano ai più ampi bisogni della società e del mercato del lavoro.