Sbocchi lavorativi

Profilo: Dottore in tecniche psicologiche (previo svolgimento del tirocinio post laurea professionalizzante e previa iscrizione alla sezione B dell'Albo degli Psicologi)
Funzioni: Il corso di laurea in Psicologia e Processi Sociali è mirato principalmente al proseguimento degli studi nel secondo livello di formazione offerto dalla laurea magistrale nella classe LM-51: la prosecuzione degli studi in una Laurea Magistrale della Classe LM-51 è infatti da considerarsi obbligatoria per esercitare la professione di psicologo ai sensi della L. 56/1989.
I laureati della classe L-24 tuttavia acquisiscono in ogni caso delle competenze utili per una limitata professionalità̀ di operatore in campo psicologico. Per far si che il laureato in Psicologia e Processi Sociali possa svolgere la professione di Dottore in Tecniche Psicologiche è obbligatorio svolgere il tirocinio previsto dalla legge, superare l’esame di abilitazione e iscriversi alla Sezione B dell’Albo degli Psicologi. Fatto questo, il laureato in Psicologia e Salute potrà svolgere mansione di tecnico operatore, solo ed esclusivamente sotto la supervisione di uno psicologo professionista iscritto all’Albo A, in servizi pubblici e privati finalizzati alla piena valorizzazione delle risorse umane; in organizzazioni pubbliche e private per attività in cui i processi psicologico-sociali di comunicazione assumono centralità; nelle cooperative sociali e nella scuola con funzioni di: informazione, formazione, tutorato, relazione di aiuto, lavoro di rete.

Competenze: I laureati della classe L-24 potranno acquisire competenze utili ad una limitata professionalità di operatore in campo psicologico.
Sotto la supervisione di un laureato magistrale, psicologo professionista iscritto all’Albo A dell’Ordine degli Psicologi, essi potranno far parte di gruppi in cui le competenze richieste riguarderanno la possibilità di assistere gli specialisti nella ricerca e nella acquisizione di informazioni, ovvero conducendo interviste strutturate e semi strutturate con questionari e strumentazioni complesse in indagini e rilevazioni totali o campionarie; assistere gli specialisti nella guida di individui e famiglie con problemi sociali e lavorativi o con disabilità fisiche e mentali alla ricerca di soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi connessi e per ottenere i trattamenti adeguati; aiutare gli esperti in attività finalizzate a prevenire il disagio di adulti in difficoltà di inserimento sociale e lavorativo, a rimuovere l’emarginazione sociale di bambini e adolescenti, a riabilitare adulti e minori in prigione, in libertà vigilata e fuori dal carcere e a recuperare alla vita attiva adulti scoraggiati o ritirati dal lavoro. In questa ottica essi potranno inoltre partecipare a progetti e/o gruppi di lavoro la cui finalità consista nell’informare chi cerca lavoro sulle opportunità lavorative disponibili, raccogliendo al contempo informazioni sulle capacità, sulla formazione, sugli interessi e sulle esperienze lavorative di questi individui, aiutandoli a formulare curricula e ad utilizzare gli strumenti disponibili per cercare lavoro, proponendo le loro candidature ai soggetti che domandano lavoro.
Di conseguenza i laureati nella classe L-24 saranno in grado di:
Somministrare questionari;
Condurre interviste strutturate e semistrutturate;
Raccogliere dati;
Intrattenere rapporti con le utenze;
Esprimersi in modo appropriato attraverso la comunicazione orale;
Redigere rapporti e/o relazioni in forma scritta.

Sbocchi professionali: Poiché il corso di laurea in Psicologia e Processi Sociali è mirato principalmente al proseguimento degli studi nel secondo livello di formazione offerto dalla Laurea Magistrale nella classe LM-51 e poiché la grande maggioranza degli studenti triennali (83%, in base al rapporto 2017 di AlmaLaurea su base nazionale) di fatto prosegue l’iter formativo iscrivendosi ad una Laurea Magistrale è appropriato indicare come sbocco primario per un laureato nella classe L-24 l’accesso ad una Laurea Magistrale della Classe LM-51. La prosecuzione dell’iter formativo in una Laurea Magistrale è infatti da considerarsi obbligatoria per esercitare la professione di psicologo ai sensi della L. 56/1989. In base a tale legge, lo studente dovrà conseguire il diploma di Laurea Magistrale, effettuare il Tirocinio post-laurea della durata di un anno, superare l’Esame di Stato ed iscriversi alla sezione A dell’Albo degli Psicologi.
Per tutti coloro che porteranno a termine questo iter formativo (e solo ed esclusivamente per costoro) è appropriato quindi indicare come futuro sbocco professionale la categoria degli Specialisti in Scienze Psicologiche e Psicoterapeutiche.
Per coloro che invece dovessero interrompere il loro iter formativo con la Laurea Triennale in Psicologia e Processi Sociali, esiste la possibilità di svolgere una limitata attività professionale di tecnico operatore, sotto la supervisione di uno psicologo professionista iscritto all’Albo A, dopo avere svolto un tirocinio post laurea di 6 mesi e aver superato l’Esame di Stato con successiva iscrizione all’Albo B degli Psicologi.
In questo caso, le mansioni che un laureato triennale può svolgere sono regolamentate dal D.L. 9-5-2003 n° 105, che individua per la categoria degli Psicologi iscritti all’Albo B due specifici settori:
a) settore delle tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro;
b) settore delle tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità.

Le attività professionali che formano oggetto dei suddetti titoli professionali sono individuate nel modo seguente:
a) per il settore delle tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro:
1) realizzazione di progetti formativi diretti a promuovere lo sviluppo delle potenzialità di crescita individuale e di integrazione sociale, a facilitare i processi di comunicazione, a migliorare la gestione dello stress e la qualità della vita;
2) applicazione di protocolli per l'orientamento professionale, per l'analisi dei bisogni formativi, per la selezione e la valorizzazione delle risorse umane;
3) applicazione di conoscenze ergonomiche alla progettazione di tecnologie e al miglioramento dell'interazione fra individui e specifici contesti di attività;
4) esecuzione di progetti di prevenzione e formazione sulle tematiche del rischio e della sicurezza;
5) utilizzo di test e di altri strumenti standardizzati per l'analisi del comportamento, dei processi cognitivi, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell'interazione sociale, dell'idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni;
6) elaborazione di dati per la sintesi psicodiagnostica prodotta dallo psicologo;
7) collaborazione con lo psicologo nella costruzione, adattamento e standardizzazione di strumenti di indagine psicologica;
8) attività didattica nell'ambito delle specifiche competenze caratterizzanti il settore;
b) per il settore delle tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità:
1) partecipazione alle équipes multidisciplinari nella stesura del bilancio delle disabilità, delle risorse, dei bisogni e delle aspettative del soggetto, nonché delle richieste e delle risorse dell'ambiente;
2) attuazione di interventi per la riabilitazione, rieducazione funzionale e integrazione sociale di soggetti con disabilità pratiche, con deficit neuropsicologici, con disturbi psichiatrici o con dipendenza da sostanze;
3) collaborazione con lo psicologo nella realizzazione di interventi diretti a sostenere la relazione genitore-figlio, a ridurre il carico familiare, a sviluppare reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disabilità;
4) collaborazione con lo psicologo negli interventi psico-educativi e nelle attività di promozione della salute, di modifica dei comportamenti a rischio, di inserimento e partecipazione sociale;
5) utilizzo di test e di altri strumenti standardizzati per l'analisi del comportamento, dei processi cognitivi, delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle motivazioni, dell'interazione sociale, dell'idoneità psicologica a specifici compiti e condizioni;
6) elaborazione di dati per la sintesi psicodiagnostica prodotta dallo psicologo;
7) collaborazione con lo psicologo nella costruzione, adattamento e standardizzazione di strumenti di indagine psicologica;
8) attività didattica nell'ambito delle specifiche competenze caratterizzanti il settore”.

Il Corso di Laurea triennale in Psicologia e Processi Sociali fornisce una preparazione di base certamente compatibile con entrambe i settori individuati dalla legge. Nello specifico, la sua impostazione lo rende leggermente più affine al profilo di competenze che caratterizza il settore delle Tecniche Psicologiche per i Contesti Sociali, Organizzativi e del Lavoro.

Esempi di mansioni professionali compatibili con i profili generali del D.L. 9-5-2003 n° 105, e che rientrano nelle categorie professionali ISTAT dei Tecnici del Reinserimento e dell’Integrazione Sociale e dei Tecnici dei Servizi per l’Impiego sono:

· addetto all'infanzia con funzioni educative
· assistente di atelier creativo per bambini
· assistente per le comunità infantili
· educatore professionale sociale
· esperto assistenza anziani attivi
· esperto reinserimento ex carcerati
· mediatore interculturale
· tecnico per l'assistenza ai giovani disabili
· tecnico della mediazione sociale
· orientatore intervistatore uffici di collocamento
· tecnico dell'inserimento lavorativo


Il Corso di Studi - CDS (tramite i soggetti che si occupano della qualità) consulta regolarmente i rappresentati dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, nelle persone dei consiglieri e del Presidente. Mentre si ritiene che tale organo rappresenti il riferimento professionale più rilevante per i Corsi di Studio di area psicologica, negli ultimi mesi del 2017 e all’inizio del 2018 sono stati istituiti tavoli di consultazioni anche con ANPAL, ENPAP e CUN, con l’obiettivo e lo scopo di identificare con sempre miglior precisione la domanda di formazione e gli sbocchi occupazionali dei laureati triennalisti. Le consultazioni con l'Ordine avvengono con cadenza annuale e coinvolgono tutti i CDS di area psicologica, e quindi anche i Presidenti dei Corsi di Studio delle Lauree Magistrali psicologiche e i Direttori dei Dipartimenti di area psicologica cui afferiscono i CDS Magistrali.
L'ottica soggiacente a questa impostazione è quella che considera il percorso formativo degli psicologi in un contesto di formazione almeno quinquennale. In questa ottica i Presidenti dei Corsi di Laurea Magistrali rappresentano dunque gli altri interlocutori istituzionali consultati dal CDS, ed in particolare quelli ritenuti più adeguati per valutare la correttezza del percorso formativo degli studenti triennali ai fini della prosecuzione della loro carriera nell'ambito della laurea magistrale. E' bene notare che la quasi totalità dei laureati nelle lauree triennali di ambito psicologico proseguono la loro carriera nell'ambito delle Lauree Magistrali (83%, secondo il rapporto AlmaLaurea 2017) e si affacciano al mondo del lavoro solo dopo aver ottenuto la Laurea Magistrale e l'Abilitazione all'esercizio della Professione.
Complessivamente quindi le organizzazioni consultate (direttamente o indirettamente) costituiscono riferimenti adeguatamente rappresentativi sia a livello locale/regionale (Ordine degli Psicologici del Lazio, Presidenti dei Corsi di Studio Magistrali), sia a livello nazionale (ricerche AlmaLaurea e dati desumibili dalle rilevazioni/indagini condotte dall’ANPAL e dall’ENPAP), sia a livello internazionale (descrittori di Dublino relativi ai risultati conseguiti dagli studenti che hanno ottenuto un titolo dopo aver completato con successo un ciclo di studio).
I modi e tempi di consultazione delle parti interessate si sono rivelati efficaci per raccogliere le opinioni e gli orientamenti provenienti dal mondo del lavoro: preme ribadire l'importanza del canale di comunicazione aperto con l'ordine degli psicologici che viene consultato con cadenza regolare.
Come detto sopra, gli studi di carattere locale e nazionale considerati sono soprattutto quelli realizzati da AlmaLaurea, dall’ANPAL e dall’ENPAP. La consultazione delle suddette organizzazioni, unitamente alla consultazione del CUN, ha consentito di avere informazioni utili e aggiornate sia sulle funzioni e sulle competenze attese nei laureati triennali del CDS in esame e sia sulla esatta individuazione delle categorie professionali che possono costituire effettivi sbocchi lavorativi/professionali.
In data 19 Settembre 2017, si è tenuto un incontro con le parti sociali presso la sede di via dei Marsi 78 della Facoltà di Medicina e Psicologia, cui hanno preso parte il presidente dell’ANPAL, il presidente dell’Ordine degli Psicologi ed il presidente dell’ENPAP.
Si forniscono i link relativi alle relazioni sull’attività svolta nel corso dell’incontro:
https://web.uniroma1.it/fac_medpsico/node/5559/governo/comitato-di-monit...

https://web.uniroma1.it/fac_medpsico/sites/default/files/allegati/PROF.%...

https://web.uniroma1.it/fac_medpsico/sites/default/files/allegati/Demogr...

Una consultazione telematica è invece intercorsa nei giorni 4-8 Gennaio 2018, coinvolgendo il Presidente del CAD, il vice Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia, il Responsabile dell’Unità Organizzativa Università presso l’ANPAL ed un Consigliere del CUN, con l’obiettivo di definire con accuratezza le categorie professionali da indicare come sbocco professionale delle Lauree triennali.