Profilo professionale
Educatore professionale socio-pedagogico | |
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Funzioni | Ai sensi della Legge 15 aprile 2024, n. 55 - Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali - il titolo di laurea in L-19 costituisce il presupposto indispensabile per l'iscrizione all'Albo degli Educatori professionali socio-pedagogici.
I corsi della classe hanno come obiettivo quello di formare la figura dell'Educatore professionale socio-pedagogico, ai sensi della normativa vigente. La formazione fornita dalla classe è funzionale al raggiungimento di idonee conoscenze e competenze educative, riconducibili al quadro complessivo della scienza pedagogica. Il Corso di Studio L-19, nello specifico, si propone di formare una figura professionale che risponda alle sempre più complesse e mutevoli richieste del mondo del lavoro nell'ambito dei servizi alla persona nell'intero ciclo di vita: dalla prima infanzia, ai bisogni speciali, alle diverse e nuove forme di disagio e marginalità sociale, ai problemi della terza/quarta età, nonché ai nuovi bisogni di educazione in età adulta. In particolare, i laureati potranno lavorare: - in organismi pubblici, privati, terziario sociale o come liberi professionisti; - in settori diversi (istruzione e formazione prescolastica, scolastica, professionale e continua; socioeducativo; sanitario; dell'organizzazione e gestione delle risorse umane; dei servizi culturali, di documentazione e di editoria; della ricerca). Le laureate e i laureati potranno lavorare con i seguenti ruoli nei seguenti servizi educativi: Le laureate e i laureati potranno lavorare come Educatore professionale socio-pedagogico nei servizi: ludici artistico/espressivi e del tempo libero per la prima infanzia, l'adolescenza e l'età adulta; scolastici ed extrascolastici per l'inclusione e la prevenzione del disagio; per la tutela, la prevenzione del disagio e la promozione del benessere per gli adolescenti; rivolti alla tutela, prevenzione del disagio e inclusione sociale per gruppi in condizioni di svantaggio e minoranze (incluse comunità educative);rivolti all'inclusione sociale per persone diversamente abili; per migranti e per la cooperazione internazionale; di rieducazione e di risocializzazione volti al recupero e al reinserimento nella vita sociale dei soggetti con disagio sociale, fisico e psichico; di educazione in contesti di emergenza; di educazione formale e non formale e di formazione professionale per gli adulti; per l'età senile; di educazione ambientale e ai beni culturali per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio. I laureati triennali possono proseguire gli studi nelle lauree magistrale coerenti con il percorso di studi e in particolare nel corso di laurea magistrale in Scienze Pedagogiche, che costituisce la sua naturale prosecuzione. Le laureate e i laureati nei corsi di studio della classe devono aver acquisito una cultura educativa fondata su una solida preparazione pedagogica di base e su una formazione interdisciplinare e bilanciata che consenta loro di proseguire gli studi in corsi di laurea magistrale e/o di inserirsi nel mondo del lavoro. Le principali funzioni della figura dell'Educatore professionale socio-pedagogico contemplano la messa a punto e la realizzazione di significativi e validi processi e pratiche di educazione e socializzazione volti ad una formazione multidimensionale del soggetto, caratterizzata da autonomia individuale e responsabilità sociale. |
Competenze | Con riferimento agli obiettivi culturali della classe, le laureate e i laureati devono possedere conoscenze e competenze educative che permettano loro: - di effettuare un'adeguata analisi delle diverse realtà sociali e culturali, nonché dei servizi e delle istituzioni pubbliche e del privato sociale; - osservazione per la lettura, interpretazione e valutazione dei contesti e per la rilevazione dei bisogni e delle risorse di tipo educativo e formativo; - di rilevare le domande educative territoriali, nelle loro diverse dimensioni, articolazioni, specificità e differenze, e in relazione alle principali agenzie educative (sistema formale, non formale e informale dell'istruzione, dell'educazione e della formazione); - di tipo pedagogico-progettuale, metodologico-didattico, comunicativo-relazionale, organizzativo-istituzionale, statistico e valutativo al fine di progettare, realizzare, gestire e valutare interventi e processi di formazione dalla prima infanzia all'età adulta e senile, in presenza e in e-learning, rivolti alle persone, ai gruppi e alle comunità, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, anche grazie ad approcci interdisciplinari e all'utilizzo di tecnologie multimediali; - di gestire in maniera critica l'insieme delle conoscenze e competenze che compongono la cultura di base nelle scienze dell'educazione e della formazione (sul piano epistemologico e metodologico), con riferimento sia ai contesti della formazione (scuola, famiglia, società) sia ai tempi della vita e della formazione (nella prospettiva del lifelong, lifewide e lifedeep learning): infanzia (0-6 anni), fanciullezza e preadolescenza, adolescenza e giovinezza, età adulta e anziana; - di gestire processi e interventi educativi e formativi volti sia alla promozione del benessere nelle situazioni di fragilità esistenziale o di disabilità sia all'educazione interculturale, all'integrazione sociale dei soggetti a rischio di marginalità e povertà, alla promozione della coesione sociale nelle aree territoriali culturalmente e socialmente deprivate; - di curare sul piano relazionale le dinamiche affettivo-relazionali della persona e dei gruppi in formazione e della comunicazione scritta e orale; - d'uso di nuove tecnologie in attività di educazione e formazione, di strumenti informatici e programmi statistici, necessari per la raccolta e l'elaborazione di dati; - di svolgere le funzioni intellettuali specifiche della professione con autonomia scientifica e responsabilità deontologica, con l'uso di strumenti conoscitivi specifici di tipo teorico e metodologico, per la progettazione, la programmazione, la gestione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi educativi e formativi indirizzati alle persone, ai gruppi, alle comunità e alle istituzioni. Dunque, le competenze associate alle principali funzioni dell'educatore professionale socio-pedagogico (che riguardano allo stesso modo i differenti possibili contesti indicati negli sbocchi professionali) sono: - saper attuare pratiche osservative dei soggetti e dei contesti implicati nei processi e nelle pratiche di socializzazione e di alfabetizzazione, con riferimento a differenti condizioni ed età della vita e / o dell'educazione (infanzia, adolescenza, giovani, adulti, anziani); - saper realizzare la programmazione e la progettazione di percorsi di prevenzione, educazione e recupero, con riferimento a differenti condizioni ed età della vita e / o dell'educazione (infanzia, adolescenza, giovani, adulti, anziani) e in particolare per soggetti in situazione di disabilità e di marginalità; - saper condurre interventi educativi rivolti al target precedentemente descritto; - saper mettere a punto e applicare strategie di individualizzazione, di personalizzazione e di cooperazione, con specifico riguardo all'inclusione e all'integrazione di soggetti differenti per genere, generazione, integrità psico-fisica, società di provenienza e culture di appartenenza; - saper realizzare documentazioni e verifiche dei processi e delle pratiche educative, con riferimento a differenti condizioni ed età della vita e / o dell'educazione (infanzia, adolescenza, giovani, adulti, anziani); - saper mediare e sostenere la negoziazione dei conflitti per eventuali differenze psico-fisiche e socio-culturali; - saper mettere in rete, curare i rapporti e creare alleanza educativa fra servizi / agenzie / attori parentali e professionali; - saper attivare percorsi e attività di orientamento scolastico e professionale; - saper lavorare a livello collegiale e / o in équipe; - saper contribuire a percorsi e attività di aggiornamento e di formazione in servizio del personale. |
Sbocchi lavorativi | Il Corso di Studio si propone di formare una figura professionale che risponda alle sempre più complesse e mutevoli richieste del mondo del lavoro nell'ambito dei servizi alla persona nell'intero ciclo di vita: dalla prima infanzia, ai bisogni speciali, alle diverse e nuove forme di disagio e marginalità sociale, ai problemi della terza/quarta età, nonché ai nuovi bisogni di educazione in età adulta. In particolare i laureati potranno lavorare: - in organismi pubblici, privati, terziario sociale o come liberi professionisti; - in settori diversi (istruzione e formazione prescolastica, scolastica, professionale e continua; socioeducativo; sanitario; dell'organizzazione e gestione delle risorse umane; dei servizi culturali, di documentazione e di editoria; della ricerca). Il profilo di educatore professionale socio-pedagogico si colloca in un percorso che forma prevalentemente nell'ambito della pedagogia e delle scienze dell'educazione, per conseguire una professionalità funzionale a lavorare nei molteplici contesti educativi rivolti alle diverse età della vita (infanzia, adolescenza, giovani, adulti e anziani), di tipo extra-scolastico e scolastico e caratterizzati da processi e pratiche di prevenzione, educazione e recupero. Tra i contesti/"setting" educativi nei quali l'educatore professionale socio-pedagogico può essere occupato, si segnalano: nido e servizi educativi per l'infanzia che accolgono bambine e bambini dai primi mesi di vita fino a 36 mesi, inseriti nel Sistema integrato di educazione e di istruzione, pubblici e/o privati (come nidi e micronidi; sezioni primavera; servizi integrativi del tipo spazi gioco, centri per bambini e famiglie; servizi educativi in contesti domiciliari), famiglie in situazioni di disagio, dunque educativa domiciliare, spazio neutro e sostegno alla genitorialità, scuola, centri di aggregazione giovanile, centri per la disabilità, carcere, servizi per l'esecuzione penale esterna, case famiglia e comunità (per minori, per donne, per persone con disabilità, in condizioni di disagio, problematiche di dipendenza, sociali o in esecuzione penale esterna), educativa di strada e in contesti di emergenza, centri e/o progetti di educazione agli adulti, orientamento professionale, formazione continua e contesti di lavoro adulto, organizzazione e gestione delle risorse umane, servizi culturali, documentazione e di editoria, centri per la ricerca, servizi o centri per anziani, servizi culturali e territoriali e/o aule didattiche decentrate (educazione ambientale, beni culturali e conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio, musei, biblioteche-pinacoteche, ludoteche, atelier), servizi di ambito socio-sanitario, servizi o centri per stranieri e/o per l'integrazione culturale, cooperative sociali, cooperazione internazionale, media education. I laureati triennali possono proseguire gli studi nelle lauree magistrali coerenti con il percorso di studi e in particolare nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche, che costituisce la sua naturale prosecuzione. |
Educatore per la prima infanzia | |
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Funzioni | Ai sensi della Legge 15 aprile 2024, n. 55 - Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali - il titolo di laurea in L-19 costituisce il presupposto indispensabile per l'iscrizione all'Albo degli Educatori professionali socio-pedagogici.
I corsi della classe hanno come obiettivo quello di formare la figura dell'Educatore dei servizi educativi per l'infanzia, ai sensi della normativa vigente. La formazione fornita dalla classe è funzionale al raggiungimento di idonee conoscenze e competenze educative, riconducibili al quadro complessivo della scienza pedagogica. Il Corso di Studio L-19, nello specifico, si propone di formare una figura professionale che risponda alle sempre più complesse e mutevoli richieste del mondo del lavoro nell'ambito dei servizi alla persona nell'intero ciclo di vita: dalla prima infanzia, ai bisogni speciali, alle diverse e nuove forme di disagio e marginalità sociale, ai problemi della terza/quarta età, nonché ai nuovi bisogni di educazione in età adulta. In particolare, i laureati potranno lavorare: - in organismi pubblici, privati, terziario sociale o come liberi professionisti; - in settori diversi (istruzione e formazione prescolastica, scolastica, professionale e continua; socioeducativo; sanitario; dell'organizzazione e gestione delle risorse umane; dei servizi culturali, di documentazione e di editoria; della ricerca). Le laureate e i laureati potranno lavorare con i seguenti ruoli nei seguenti servizi educativi: I laureati triennali possono proseguire gli studi nelle lauree magistrale coerenti con il percorso di studi e in particolare nel corso di laurea in Scienze Pedagogiche che costituisce la sua naturale prosecuzione. Le laureate e i laureati nei corsi di studio della classe devono aver acquisito una cultura educativa fondata su una solida preparazione pedagogica di base e su una formazione interdisciplinare e bilanciata che consenta loro di proseguire gli studi in corsi di laurea magistrale e/o di inserirsi nel mondo del lavoro. Le principali funzioni della figura dell'educatore dei servizi per l'infanzia contemplano la messa a punto e la realizzazione di significativi e validi processi e pratiche di educazione e socializzazione volti ad una formazione multidimensionale del soggetto, caratterizzata da autonomia individuale e responsabilità sociale. Le altre figure con le quali il laureato può collaborare come educatore nei nidi e nei servizi per l'infanzia sono: |
Competenze | Con riferimento agli obiettivi culturali della classe, le laureate e i laureati devono possedere conoscenze e competenze educative che permettano loro: - di effettuare un'adeguata analisi delle diverse realtà sociali e culturali, nonché dei servizi e delle istituzioni pubbliche e del privato sociale; - osservazione per la lettura, interpretazione e valutazione dei contesti e per la rilevazione dei bisogni e delle risorse di tipo educativo e formativo; - di rilevare le domande educative territoriali, nelle loro diverse dimensioni, articolazioni, specificità e differenze, e in relazione alle principali agenzie educative (sistema formale, non formale e informale dell'istruzione, dell'educazione e della formazione); - di tipo pedagogico-progettuale, metodologico-didattico, comunicativo-relazionale, organizzativo-istituzionale, statistico e valutativo al fine di progettare, realizzare, gestire e valutare interventi e processi di formazione dalla prima infanzia all'età adulta e senile, in presenza e in e-learning, rivolti alle persone, ai gruppi e alle comunità, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, anche grazie ad approcci interdisciplinari e all'utilizzo di tecnologie multimediali; - di gestire in maniera critica l'insieme delle conoscenze e competenze che compongono la cultura di base nelle scienze dell'educazione e della formazione (sul piano epistemologico e metodologico), con riferimento sia ai contesti della formazione (scuola, famiglia, società) sia ai tempi della vita e della formazione (nella prospettiva del lifelong, lifewide e lifedeep learning): infanzia (0-6 anni), fanciullezza e preadolescenza, adolescenza e giovinezza, età adulta e anziana; - di gestire processi e interventi educativi e formativi volti sia alla promozione del benessere nelle situazioni di fragilità esistenziale o di disabilità sia all'educazione interculturale, all'integrazione sociale dei soggetti a rischio di marginalità e povertà, alla promozione della coesione sociale nelle aree territoriali culturalmente e socialmente deprivate; - di curare sul piano relazionale le dinamiche affettivo-relazionali della persona e dei gruppi in formazione e della comunicazione scritta e orale; - d'uso di nuove tecnologie in attività di educazione e formazione, di strumenti informatici e programmi statistici, necessari per la raccolta e l'elaborazione di dati; - di svolgere le funzioni intellettuali specifiche della professione con autonomia scientifica e responsabilità deontologica, con l'uso di strumenti conoscitivi specifici di tipo teorico e metodologico, per la progettazione, la programmazione, la gestione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi educativi e formativi indirizzati alle persone, ai gruppi, alle comunità e alle istituzioni. Dunque, le competenze associate alle principali funzioni dell'educatore per la prima infanzia (che riguardano allo stesso modo i differenti possibili contesti indicati negli sbocchi professionali) sono: - saper attuare pratiche osservative dei soggetti e dei contesti implicati nei processi e nelle pratiche di socializzazione e di alfabetizzazione, con riferimento a differenti condizioni ed età della vita e / o dell'educazione (infanzia, adolescenza, giovani, adulti, anziani); - saper realizzare la programmazione e la progettazione di percorsi di prevenzione, educazione e recupero, con riferimento a differenti condizioni ed età della vita e / o dell'educazione (infanzia, adolescenza, giovani, adulti, anziani) e in particolare per soggetti in situazione di disabilità e di marginalità; - saper condurre interventi educativi rivolti al target precedentemente descritto; - saper mettere a punto e applicare strategie di individualizzazione, di personalizzazione e di cooperazione, con specifico riguardo all'inclusione e all'integrazione di soggetti differenti per genere, generazione, integrità psico-fisica, società di provenienza e culture di appartenenza; - saper realizzare documentazioni e verifiche dei processi e delle pratiche educative, con riferimento a differenti condizioni ed età della vita e / o dell'educazione (infanzia, adolescenza, giovani, adulti, anziani); - saper mediare e sostenere la negoziazione dei conflitti per eventuali differenze psico-fisiche e socio-culturali; - saper mettere in rete, curare i rapporti e creare alleanza educativa fra servizi / agenzie / attori parentali e professionali; - saper attivare percorsi e attività di orientamento scolastico e professionale; - saper lavorare a livello collegiale e / o in équipe; - saper contribuire a percorsi e attività di aggiornamento e di formazione in servizio del personale. |
Sbocchi lavorativi | Il Corso di Studio si propone di formare una figura professionale che risponda alle sempre più complesse e mutevoli richieste del mondo del lavoro nell'ambito dei servizi alla persona nell'intero ciclo di vita: dalla prima infanzia, ai bisogni speciali, alle diverse e nuove forme di disagio e marginalità sociale, ai problemi della terza/quarta età, nonché ai nuovi bisogni di educazione in età adulta. In particolare i laureati potranno lavorare: - in organismi pubblici, privati, terziario sociale o come liberi professionisti; - in settori diversi (istruzione e formazione prescolastica, scolastica, professionale e continua; socioeducativo; sanitario; dell'organizzazione e gestione delle risorse umane; dei servizi culturali, di documentazione e di editoria; della ricerca).
Il profilo di educatore per la prima infanzia si colloca in un percorso che forma prevalentemente nell'ambito della pedagogia e delle scienze dell'educazione, per conseguire una professionalità funzionale a lavorare nei molteplici contesti educativi rivolti alle diverse età della vita (infanzia, adolescenza, giovani, adulti e anziani), di tipo extra-scolastico e scolastico e caratterizzati da processi e pratiche di prevenzione, educazione e recupero. Tra i contesti/"setting" educativi nei quali l'educatore per la prima infanzia può essere occupato, si segnalano: I laureati triennali possono proseguire gli studi nelle lauree magistrali coerenti con il percorso di studi e in particolare nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche che costituisce la sua naturale prosecuzione. |