TEORIA DELLA RICERCA ARCHITETTONICA CONTEMPORANEA

Obiettivi formativi

Il corso fornisce la conoscenza del dibattito contemporaneo sulla pianificazione in tre campi principali: le riflessioni teoriche sui principi e sugli obiettivi alle diverse scale (dalla città allo spazio urbano, all’edificio), il dibattito sull’impianto concettuale e sui percorsi del piano (scenari, progettazione, valutazione, forme di partecipazione, ecc.), le esperienze di pianificazione e progettazione in termini di strategie e soluzioni spaziali. L’obiettivo formativo si concretizza nella conoscenza del dibattito teorico e delle soluzioni spaziali dei piani degli ultimi vent’anni.

Canale 1
GIANPAOLA SPIRITO Scheda docente
ALESSANDRO LANZETTA Scheda docente

Programmi - Frequenza - Esami

Programma
Teoria della ricerca architettonica contemporanea Prof. Alessandro Lanzetta, Prof. Gianpaola Spirito PROGRAMMA Il corso intende introdurre gli studenti alle idee, i temi, gli strumenti e i metodi che sui quali, a partire dal secondo Novecento, il dibattito architettonico si è concentrato e che hanno supportato i progetti, le architetture e le trasformazioni urbane e territoriali. Alla fine del secolo scorso i principali architetti che si sono imposti sul panorama internazionale hanno continuato a interrogarsi sulle tematiche proposte dal Movimento Moderno, alcuni ne riprendono i principi o di collocano in continuità con il linguaggio, altri in discontinuità ricercando forme e figure dell’architettura all’esterno dell’ambito disciplinari; altri ancora ricercano nelle origini, nella storia e nelle tradizioni e tecniche locali le risposte alle problematiche attuali. Questa generazione di architetti “Postmoderni” (Eisenman, Kooolhaas, Holl, Tschumi, Moneo, Siza, ecc.) affiancano la pratica progettuale ad una ricerca teorica sulla città e/o sull’architettura, o spiegano in brevi testi il loro metodo e i temi progettuali sui quali lavorano. Invece nel nuovo millennio un maggior pragmatismo porta la pratica architettonica a prevalere sulla teoria e quella forma di globalizzazione che aveva visto la presenza di architetture firmate dalle Archistar in diverse parti del mondo si è in parte esaurita a favore di una moltiplicazione degli studi di architettura, più legati ai contesti. Il corso intende, quindi, portare alla conoscenza di queste due generazioni di architetti, delle idee e dei temi da loro sviluppati e degli spazi generati in base a questi. Si intende sintetizzarli, utilizzando alcune parole chiave, anche polirematiche, che possono avere significati plurali e diverse declinazioni. Ogni parola è preceduta dalla parola Architettura, perché questo è l’ambito del nostro mestiere ed oggetto del corso. I termini che seguono e che si relazionano alla architettura, servono a declinare diversi ambiti di ricerca, di produzione e interpretazione dello spazio, permettono di ricostruire le storie e le geografie della cultura architettonica contemporanea, indagando le teorie e le opere degli autori. Le parole chiave selezionate sono: Architetture e Memoria, Archetipo, Tradizione La memoria è una parola che in architettura viene spesso legata alla storia, al passato, alla tradizione. Include le diverse modalità del progetto che assumono come punto di partenza ciò che è stato già fatto per risolvere problematiche analoghe e che, di volta in volta, viene reinterpretato e contestualizzato a quelle attuali. La memoria è ingenerale quel patrimonio di immagini e di ricordi di spazialità e luoghi che ogni architetto conserva nella propria mente e che riaffiora durante il processo progettuale per suggerire soluzioni. La memoria può essere sia soggettiva- autobiografica che collettiva. Quest’ultima riguarda le tradizioni e la cultura di un luogo, le tecniche costruttive e le materialità che definiscono spazialità condivise. Tutti gli architetti che non credono che il compito dell’architettura sia innovare, ricercare forme nuove mai rea-lizzate prima, ma che invece ripropongono e aggiornano quelle che da sempre hanno caratterizzato la tradizione e il contesto che il loro progetta modifica si collocano all’interno di questa ricerca. Altri architetti in epoche diverse hanno, invece, ricercano forme e spazialità tornando alle origini dell’architettura, ai suoi archetipi. Architettura e Paesaggio metropolitano, naturale o ibrido Il paesaggio urbano e naturale è tema architettonico, a ogni scala. Nella contemporaneità, gran parte delle trasformazioni dello spazio sono sotto il segno pervasivo del "paesaggio", una disciplina che si fonde e si confonde con quella della progettazione urbana, anche grazie alle recenti emergenze ambientali e sanitarie che hanno riportato in primo piano il valore della “natura in città”. Oggi, tuttavia, tutto il mondo è metropoli e ogni territorio è urbanizzato. Si assiste, così, a una grande difficoltà di distinguere i concetti di città e campagna, di spazio antropico e spazio naturale, che non identificano più delle antinomie. La progettazione architettonica, urbana e di paesaggio è quindi sempre di più site-specific: lavora con i materiali vivi del terreno, della vegetazione, della vita delle persone e con quello che le altre epoche hanno lasciato sul territorio, con dinamiche temporali diverse, attraversando tutte le scale del progetto e relazionandosi con le altre discipline. Architetture e Luogo, Contesto, Preesistenza Ogni progetto di architettura modifica il luogo nel quale si inserisce e il suo intorno. Per questo molti architetti iniziano il processo progettuale osservando e comprendendo le sue caratteristiche fisiche, culturali, climatiche, i materiali e gli elementi preesistenti, i segni e le tracce che si sono stratificati in un luogo nel tempo e che raccontano le modalità con le quale è stato abitato e è tra-sformato. Il progetto può assumere e reinterpretare tutti questi materiali preesistenti, sia quelli materiali che immateriali, e aggiungere un nuovo strato in continuità con quelli precedenti. Un altro tema strettamente connesso con quello del luogo è quello delle preesistenze che possono essere presenti in un contesto molto denso di storia. L’architettura, fin dalla antichità, è intervenuta su manufatti preesistenti o all’interno di tessuti fortemente stratificati, trasformandone le forme e gli usi. Il tema della Architettura come modificazione, a cui Vittorio Gregotti dedica nel 1984 un numero di Casabella, ha una lettura molto vasta e una ancor più vasta casistica di pratiche ed esempi che arrivano fino ai nostri giorni. Architettura e Comunicazione, Rappresentazione, Propaganda Come insegna Marshall McLuhan, i media non sono solo strumenti di comunicazione, ma ambienti che influenzano il nostro vivere quotidiano con un impatto sullo spazio visivo e sensoriale. Nella modernità, le città, le case, gli edifici e gli spazi pubblici si sono via via modificati anche sulla base di una certa narrazione pubblicistica, che ha contribuito a trasformare l’ambiente antropico in un villaggio globale, in una metropoli-mondo interdipendente e iperconnessa. L’architettura è sempre stata un sistema di comunica-zione e un medium d’informazione, ma nella modernità è stata anche mezzo di propaganda, sogno utopico, luogo spettacolare d’evasione, teatro dei grandi eventi, supporto pubblicitario, icona urbana, rappresentazione del potere. Gli architetti, per altro, non sono stati semplici spettatori di questo fenomeno, ma attori, promotori e imprenditori di questo enorme processo di comunicazione globale, che ha investito in ogni paese tutti i media e tutte le arti: la stampa, la letteratura, il cinema, l’arte visiva, la fotografia e la musica.
Prerequisiti
In questo corso non sono previste propedeuticità, tuttavia è opportuno ed auspicabile aver frequentato e sostenuto i vari esami di storia dell'architettura.
Testi di riferimento
TESTI DI BASE A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta (cur.), Cinque temi del modernocontemporaneo. Memoria, natura, energia, comunicazione, catastrofe, Quodlibet, Macerata 2020. P. Gregory, Teorie di architettura contemporanea. Percorsi del Postmodernismo, Carocci, Roma 2010. IN ALTERNATIVA, DA CONCORDARE CON I DOCENTI Terranova A., Argenti M. (cur.), Linguaggi dell’architettura contemporanea, «Rassegna di Architettura e urbanistica» n. 127/128/129, 2009 Moneo R., Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Mondadori-Electa, 2005. DIZIONARI M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012 A. Forty, Parole e Edifici. Un vocabolario per l’architettura moderna, Pendragon 2004 L. Semerani (a cura di), Dizionario critico illustrato delle voci più utili all’architetto moderno, C.E.L.I., Faenza 1993 «Enciclopedia Italiana» – Treccani on line: TESTI ESSENZIALI DEI TEMI DEL CORSO, DA SCEGLIERNE UNO DA STUDIARE PER L’ESAME ARCHITETTURA e MEMORIA, ARCHETIPO, TRADIZIONE Brevi testi base obbligatori: M. Sabini, Memoria, in L. Semerani (a cura di), Dizionario critico illustrato delle voci più utili all’architetto moderno, C.E.L.I., Faenza 1993, pp. 110-111. Voce Memoria, in Forty A., Parole e Edifici. Un vocabolario per l’architettura moderna, Pendragon 2004, pp. 213-225; Voce Tipo, in Forty A., Parole e Edifici. Un vocabolario per l’architettura moderna, Pendragon 2004, pp. 327-335; Leach A., Storia, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012, pp. 791-799. Martì Aris C., Tipologia, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012, pp.890-896. Siza A., Ripetere non è mai ripetere, in Immaginare l’evidenza, Laterza 1998; Un libro a scelta tra: Linazasoro J. I., La memoria dell’ordine. Paradossi dell’architettura moderna, LetteraVentidue 2015; Martì Aris C., La centina e l’arco. Pensieri teoria, progetto in architettura, Marinotti, Milano2007. Martì Aris C., Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Città Studi, 1993 Monestiroli A., La metopa e il triglifo. Nove lezioni di Architettura, Edizioni Laterza, 2002 Rossi A., Autobiografia scientifica, Pratiche, Parma, 1990 (nuova ed. Il Saggiatore, 2009). Venezia F., Che cos’è l’architettura: lezioni, conferenze, un intervento, Electa, Milano 2022 Venturi R., Complexity and Contradiction, New York, 1966 (trad . it. Complessità e contraddizioni nell'architettura, Ed. Dedalo, Bari, 1980). Zumthor P., Pensare architettura, Mondadori- Electa, Milano 2003. Altri libri e testi, anche alternativi ai precedenti, da concordare con i docenti: Pagano G. e Daniel G., Architettura rurale italiana, Hoepli, Milano 1936 Ferlenga A., Città e memoria come strumenti del progetto, Marinotti, Milano 2015; Pallasmaa J., L’immagine incarnata. Immaginazione e immaginario nell’architettura, Safarà Editore, Pordenone 2014 Portoghesi P., Architettura e memoria, Gangemi Editore, Roma 2006; Secchi R., Primitivismo e architettura, Quodlibet, Macerata 2021 Spirito G., Leoni S. (cur.), Recinti, Quodlibet, Macerata 2021 PAESAGGIO METROPOLITANO, NATURALE O IBRIDO Brevi testi base obbligatori: Ferlenga A. Città, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012, pp. 155-166. B. Lassus, Paesaggio, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012, pp. 669-676. Corboz A., Il territorio come palinsesto, in “Casabella” n. 516, pp. 22-27, 1985. Gregory P, voce: Paesaggio, Architettura, in «Enciclopedia Italiana» – Treccani on line: https://www.treccani.it/enciclopedia/paesaggio_res-619e732e-9bc6-11e2-9d1b-00271042e8d9_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Un libro a scelta tra: Banham R., Los Angeles. L'architettura di quattro ecologie, Torino, Einaudi, 2009. Clément G., Manifesto del terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata 2005. Koolhaas R., Delirious New York, Electa, Milano, 2000. Rossi A., L’architettura della città, Città Studi Edizioni, Milano, 1966. Bibliografia di altri libri e testi, anche alternativi ai precedenti, da concordare con i docenti: Banham R., Deserti Americani, Einaudi, Torino 2006. Gregory P., La dimensione paesaggistica dell'architettura. L'architettura come metafora del paesaggio, Laterza, Bari, 1998 Koolhaas R., Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano, Quodlibet, 2006. Koolhaas R., Testi sulla (non più) città, Quodlibet, Macerata 2021. Rowe C., Koetter F., Collage City, Il Saggiatore, Milano 1981. Rudofsky B., Strade per la gente. Architettura e ambiente urbano, Laterza, Roma-Bari 1981. ARCHITETTURE E LUOGO, CONTESTO, PREESISTENZA Brevi testi base obbligatori: Rogers E. N., Le preesistenze ambientali e i temi pratici contemporanei, in “Esperienza dell’architettura”, Einuadi 1958, pp.304-310; anche in Biraghi M. e Damiani G., Le parole dell’architettura. Un’antologia di testi crtici: 1945-2000, Einaudi 2009, pp. 22-30; Gregotti V., Modificazione, in Casabella n. 498/9, 1984 Frampton K., Anti tabula rasa: verso un Regionalismo critico, in “Casabella” n. 500, 1984, p.22 Frampton K., Luogo, forma, identità culturale, in “Domus 1986; Voce Contesto, in Forty A., Parole e Edifici. Un vocabolario per l’architettura moderna, Pendragon 2004, pp.132-136; Tamburelli P.P., Contesto, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012, pp. 240-246; Ferlenga A. Panzarella M., Riuso/Riciclo, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, To-rino 2012, pp. 738-745; Siza A., Navigando attraverso l’ibrido delle città, in Immaginare l’evidenza, Laterza 1998; Moneo R., Costruire nel costruito, Allemandi, Torino 2007; Holl S., Anchoring, in Anchoring: select Project 1975-1988, Princeton Architectural Press, New York 1989; (in ita. in Tinacci E.(a cura di), Antologia di testi su Sensual space, Kappa, Roma 2005, pp. 18-29) Zumthor P., Atmosfere. Ambienti architettonico le cose che ci circondano, Electa, Milano 2008 Un libro a scelta tra: Norberg-Schulz C., Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura, Electa, Milano, 1979. Corboz A., Ordine sparso. Saggi sull’arte, il metodo, la città e il territorio, Francoangeli, Milano 1998. ARCHITETTURA E COMUNICAZIONE, RAPPRESENTAZIONE, PROPAGANDA Brevi testi base obbligatori: D. Fornari, Comunicazione, in M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012, pp. 218-221. A. Capuano, Architettura e Comunicazione, in : A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta (cur.), Cinque temi del modernocontempora-neo. Memoria, natura, energia, comunicazione, catastrofe, Quodlibet, Macerata 2020, pp. 291-301. M. Bradaschia, Comunicare L'architettura, in «Enciclopedia Italiana» – Treccani on line: https://www.treccani.it/enciclopedia/comunicare-l-architettura_%28XXI-Secolo%29/ Saggio A., Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione, in: http://architettura.it/coffeebreak/20040718/index.htm Un libro a scelta tra: Venturi R., Scott Brown D., Izeneour S., Imparare da Las Vegas, Quodlibet, 2010. Debord, G., La società dello spettacolo, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2001. Lynch K., L’immagine della città, Venezia, Marsilio, 1964. Koolhaas R., Delirious New York, Electa, Milano, 2000. Bibliografia di altri libri e testi, anche alternativi ai precedenti, da concordare con i docenti: Eisenman P. Vision Unfolding: architecture in the Age of Electronic Media, «Domus», 734, 1992, anche in: https://mycourses.aalto.fi/pluginfile.php/1285091/mod_resource/content/2/Peter%20Eisenman%2C%20Architecture%20After%20the%20Age%20of%20Printing%2C%201992.pdf ; trad. It: Oltre lo sguardo: l’architettura nell’era dei media elettronici, in: F. M. Mancini (cur.), Peter Eisenman. Antologia di testi su Spacing, Kappa, Roma 2005, pp. 43-59. Fiore Q., Mc Luhan M., Il medium è il messaggio, Feltrinelli, Milano 1968. Mc Luhan M., Powers B., Il villaggio globale: trasformazioni nella vita e nei media, Sugarco, Milano 1992. De Fusco R., Architettura come mass medium: note per una semiologia architettonica, Dedalo libri, Roma, 1967. Koenig G. K., Architettura e Comunicazione, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1970. Tschumi B., Architettura e disgiunzione, Pendragon, Bologna 2005. Saggio A, Informazione materia prima dell'architettura, in: http://architettura.it/coffeebreak/20040318/index.htm
Modalità insegnamento
SVOLGIMENTO DEL CORSO Il lavoro è organizzato in incontri in cui i docenti del corso e gli ospiti terranno varie lezioni tematiche, dopo le quali gli studenti si misureranno con i temi di ricerca attraverso diverse esercitazioni (una per ogni tema), che saranno poi parte della prova d’esame. Le esercitazioni avranno come oggetto una/due architetture modernocontemporanee, scelte attraverso la lente della parola chiave del ciclo di lezioni in atto in quel momento. Le opere saranno proposte dagli studenti in accordo con i docenti. Gli studenti, anche organizzati in gruppi di due, devono di volta in volta produrre alcuni materiali didattici, utilizzando uno dei quattro strumenti proposti dal corso, uno a scelta per ogni ciclo tematico. Ogni studente deve confrontarsi con tutti gli approcci analitici proposti, al fine di utilizzarli tutti durante lo svolgimento del corso. Gli strumenti sono: 1. Sguardo. L’uso di questo strumento contempla la visione e l’esperienza fisica che si fa di un’opera abitandola, osservandola dal di fuori, stando al suo interno, girandogli attorno per percepirla da diversi punti di vista. Per utilizzare questo strumento ogni studente dovrà scegliere un’opera che ha visitato o che visiterà, a Roma o altrove, durante lo svolgimento del corso. L’opera scelta in base al tema dovrà essere preventivamente studiata, quindi visitata e fotografata. È ammessa ogni manipolazione e tecnica artistica dell’immagine, ovviamente motivata a comunicare la relazione tra il tema e l’opera. La consegna consiste nella presentazione in aula di una fotografia (o di una sequenza di fotografie) paradigmatica dell’opera, nell’argomentazione orale di come essa ne restituisca una lettura critica e interpretativa alla luce del tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione. L’argomentazione sarà da riportare in un breve abstract di 300/500 battute, da caricare, insieme alle fotografie/riprese, su classroom un giorno prima della consegna. 2. Diagramma. L’uso di questo strumento prevede la rappresentazione sintetico-diagrammatica degli elementi salienti di due architetture messe a confronto, selezionate come rappresentative di un aspetto-declinazione del ciclo tematico scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). Per diagramma, ovviamente, non si intende esclusivamente un metodo di rappresentazione degli aspetti funzionali dell’opera ma, soprattutto, qualcosa di interpretativo, che svela il significato dell’opera. La consegna consiste nella presentazione e argomentazione di uno o più tavole in cui le due opere sono messe a confronto attraverso diagrammi che le interpretano secondo il tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). L’argomentazione sarà da riportare in un breve abstract di 300/500 battute, da caricare, insieme alle tavole, su classroom un giorno prima della consegna. 3. Modello. L’uso di questo strumento contempla la realizzazione e la presentazione di un modello sintetico e interpretativo del rapporto tra un’opera di architettura e il tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). I modelli tridimensionali possono essere fatti con qualsiasi materia e con qualsiasi tecnica, ma non virtuali. La consegna consiste nella presentazione del modello e nell’argomentazione delle scelte operate nella sua produzione. L’argomentazione sarà da riportare in un breve abstract di 300/500 battute, da caricare, insieme ad alcune immagini fotografiche del modello, su classroom un giorno prima della consegna. 4. Scheda. L’uso di questo strumento contempla la redazione di una scheda critico-analitica su un’opera di architettura riferita al tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). La scheda sarà composta da 3000-4000 battute di testo (spazi inclusi), 10 immagini (fotografiche e di ridisegno architettonico) e una bibliografia (si allega tra i materiali del corso una guida alla compilazione). La consegna consiste nella presentazione in aula della scheda completa, da caricare su classroom in giorno prima della consegna. Oltre alle lezioni sui quattro temi e alle lezioni generali sulla Teoria dell’architettura, il corso si propone di accrescere la conoscenza dell’Architettura moderno contemporanea partecipando ad alcune iniziative della Facoltà di Architettura: il Convegno internazionale “Rino Levi, l’architettura come sintesi delle tecniche e delle arti”, incentrato su un architetto del Movimento Moderno brasiliano, che si terrà il 19 e il 20 maggio presso l’Aula Magna di Valle Giulia; il ciclo di conferenze sull’architettura spagnola contemporanea “Essenza e essenzialità In Architettura. Metodi e Elementi del Progetto Architettonico del XXI Secolo”, tenute da Toni Gironès, Elisa Valero Ramos, Ted’A Arquitects e H Arquitectes il 7 aprile, il 21 Aprile, il 28 Aprile e il 5 maggio presso la Reale Accademia di Spagna a Roma. Dato che si ritiene che tutte le esperienze scientifiche e culturali svolte nel semestre possano essere utili per accrescere la conoscenza dell’architettura modernocontemporanea e per suscitare riflessioni disciplinari, si richiede di redigere un quaderno di appunti e schizzi redatti sia durante le lezioni del corso, sia durante le altre attività svolte in questo periodo: conferenze, visite di mostre o di opere, viaggi di studio, ecc. Il quaderno di appunti permette di utilizzare un altro strumento fondamentale per l’architetto: il disegno-schizzo, strumento di ideazione e comunicazione del progetto, ma anche strumento necessario per conservare nella memoria le architetture visitate e quelle mostrate a lezione o durante una conferenza, che potranno diventare un catalogo di opere, luoghi e apparati, utili per la ricerca e per la progettazione. Anche il quaderno di appunti sarà oggetto di valutazione e per questo dovrà essere consegnato una settimana prima dello svolgimento dell’esame.
Frequenza
Non obbligatoria
Modalità di esame
SVOLGIMENTO DELL’ESAME PER GLI STUDENTI FREQUENTANTI. L’esame è orale e consiste di una prima parte in cui lo studente dovrà scegliere un argomento affrontato durante il corso o, in al-ternativa, uno da lui proposto e approvato dalla docenza. Di tale argomento dovrà studiare: le parole chiavi inerenti al tema, pre-senti nei dizionari di seguito indicati; un testo a scelta dalla bibliografia essenziale sul tema; almeno due/tre architetti che lavora-no sul quel tema e le loro opere di architettura che ne sono espressione. Nel caso sia un argomento proposto dallo studente, si in-dividuerà una bibliografia insieme ai docenti. Questo lavoro tematico di confronto tra le opere scelte, sarà descritto all’esame oralmente e con il supporto di tavole A3, contenenti citazioni dai testi letti, considerazioni critiche e disegni interpretativi, e/o mo-delli, entrambi prodotti utilizzando gli strumenti analitico-interpretativi sopra descritti. Si consiglia di iniziare lo studio del tema scelto a partire dalle voci dei dizionari descritti in bibliografia, che comunque sono: M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012. A. Forty, Parole e Edifici. Un vocabolario per l’architettura moderna, Pendragon 2004. L. Semerani (cur.), Dizionario critico illustrato delle voci più utili all’architetto moderno, C.E.L.I., Faenza 1993. Alcune voci specificate in bibliografia dell’«Enciclopedia Italiana» – Treccani on line. Si consiglia inoltre di approfondire il tema scelto con lo studio dei saggi pubblicati in: • A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta, Cinque temi del modernocontemporaneo. Memoria, natura, energia, comunicazione, ca-tastrofe, Quodlibet, Macerata 2020. • Terranova A., Toppetti F., Teorie, figure, architetti del modernocontemporaneo, Gangemi, Roma 2012. • Un libro scelto tra “testi essenziali dei temi del corso” Oltre l’argomento a piacere, lo studente dovrà dimostrare la conoscenza degli altri temi affrontati durante il corso e dei principali architetti del secondo Novecento, dei loro scritti e delle opere che sono state oggetto delle lezioni e delle esercitazioni in aula, che saranno disponibili sul drive del corso. Per lo studio degli architetti le lezioni vanno integrate con lo studio del testo: • P. Gregory, Teorie di architettura contemporanea. Percorsi del Postmodernismo, Carocci, Roma 2010. In alternativa, da concordare con i docenti: • Terranova A., Argenti M. (cur.), Linguaggi dell’architettura contemporanea, «Rassegna di Architettura e urbanistica» n. 127/128/129, 2009 • Moneo R., Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Mondadori-Electa, 2005. SVOLGIMENTO DELL’ESAME PER GLI STUDENTI NON FREQUENTANTI L’esame è orale e consiste di una parte in cui lo studente dovrà scegliere un tema affrontato durante le lezioni e le esercitazioni del corso (disponibili sul drive del corso) o uno di quelli presenti nel testo fondamentale adottato: A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta (a cura di), Cinque temi del modernocontemporaneo. Memoria, natura, energia, comunicazione, catastrofe, Quodlibet, Macerata 2020. Del tema, lo studente dovrà anche studiare: le parole chiavi indicate nella bibliografia tematica, presenti nei dizionari sotto citati; due testi da scegliere dalla bibliografia essenziale sul tema; almeno due/tre architetti che lavorano sul quel tema e le loro opere di architettura che ne sono espressione. Questo lavoro tematico di confronto tra le opere scelte, sarà descritto all’esame oralmente e con il supporto di tavole A3, contenenti citazioni dai testi letti, considerazioni critiche e disegni interpretativi, e/o modelli, entrambi prodotti utilizzando gli strumenti analitico-interpretativi sopra descritti. Dizionari: M. Biraghi, A. Ferlenga, Architetture del Novecento. I, Teorie scuole eventi, Einaudi, Torino 2012 A. Forty, Parole e Edifici. Un vocabolario per l’architettura moderna, Pendragon 2004 L. Semerani (a cura di), Dizionario critico illustrato delle voci più utili all’architetto moderno, C.E.L.I., Faenza 1993 «Enciclopedia Italiana» – Treccani on line: Oltre l’argomento a piacere, lo studente dovrà dimostrare la conoscenza degli altri temi affrontati durante il corso e dei principali architetti del secondo Novecento, dei loro scritti e delle opere che sono state oggetto delle lezioni e delle esercitazioni in aula, che saranno disponibili sul drive del corso. Queste conoscenze vanno integrate con lo studio dei due testi fondamentali: 1- A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta (a cura di), Cinque temi del modernocontemporaneo. Memoria, natura, energia, comuni-cazione, catastrofe, Quodlibet, Macerata 2020. 2- P. Gregory, Teorie di architettura contemporanea. Percorsi del Postmodernismo, Carocci, Roma 2010.
Bibliografia
Bibliografia generale di supporto Altri Testi/Manifesti di Architetti Chaslin F., Architettura@ della Tabula rasa@. Due conversazioni con Rem Koolhaas, ecc., Electa, Milano 2003. Clément G., Il giardiniere planetario, 22 Publishing, Milano 2011. Clément G., Il giardino in movimento, Quodlibet, Macerata 2011. Eisenman P., Contropiede, Skira, Ginevra-Milano 2005. Eisenman P., La fine del classico, Mimesis, Milano 2009. Campo Baeza A., L'idea costruita, 2022. Friedman Y., Architettura di sopravvivenza. Una filosofia della povertà, Torino, Bollati Boringhieri, 2009. Gregotti V., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano 1966. Koolhaas R., Mau b., S,M,L, XL, The Monacelli Press, New York 1995. Koolhaas R., Verso un’architettura estrema, Postmedia, Milano 2002. Rudofsky B., Architettura senza architetti: una breve introduzione all’architettura non blasonata, Editoriale scientifica, Napoli 1977. Smithson A., Smithson P., Struttura urbana, Calderini, Bologna 1971. ALTRI TESTI STORICO-CRITICI-TEORICI Banham R., Ambiente e Tecnica dell’architettura moderna, Laterza, Bari, 1995. Banham R., Architettura della prima età della macchina, Milano, Marinotti, 2005 Banham R., Architettura della Seconda Età della Macchina, Electa, Milano 2004. Banham R., L'Atlantide di cemento. Edifici industriali americani e architettura moderna europea 1900 – 1925, Bari, Laterza, 1990. Banham R., Le tentazioni dell'architettura. Megastrutture, Bari, Laterza, 1980. Benevolo L., Albrecht B., I confini del paesaggio umano, Laterza, Bari, 1994. Biraghi M. L’architetto come intellettuale, Einaudi, Torino 2019. Bucci A., São Paulo, argomenti d’architettura. Della dissoluzione degli edifici e di come passare attraverso i muri, Libria, Melfi 2021. Capuano A. (cur.), Streetscape. Strade vitali, reti della mobilità sostenibile, vie verdi, Quodlibet, Macerata 2020. Frampton K., Tettonica e architettura, poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira 2005. Mosco V. P., Architettura Nuda, Skira 2012. S. Wolfrum, H Stengel et al., Porous City. From Metaphor to Urban Agenda, Birkhäuser, Basel, 2018. The Why Factory, Poro City, nai010 publisher, Rotterdam, 2018. Toppetti F., L.V. Ferretti (cur), La cura delle città. Politiche e progetti, Quodlibet, Macerata 2020. Lanzetta A., Opaco mediterraneo. Modernità informale, Libria, Melfi 2016. Lanzetta A., Roma informale. La città mediterranea del GRA, Manifestolibri, Roma 2018 Testi sugli Strumenti Diagrams, numero monografico di «Lotus» 127, 2006. Di Giacomo A., Modelli di architettura. Scarti del progetto, Pezzi da museo, Nep edizioni, 2018. Lanzetta A., Fotografie, in: A. Capuano, F. Toppetti, Roma e l’Appia. Rovine, utopia e progetto, Macerata, Quodlibet 2017, pp. 198-223.
Modalità di erogazione
SVOLGIMENTO DEL CORSO Ad ogni parola chiave o ogni insieme di parole corrisponde un ciclo di lezioni, tenute sia dai docenti del corso che da ospiti esterni. Una lezione introduttiva per ogni tema- parola chiave verterà sui principali testi teorici e critici che hanno affrontato quell’argomento. Quelle successive, invece, saranno dedicate agli architetti che affrontano il tema in scritti e in architetture, o, al contrario, a partire dal tema, che sarà declinato nel lavoro di diversi architetti. A alle lezioni sulle quattro parole chiave se ne ag-giungono altre sulle teorie e le diverse modalità con cui insegnarle, tenute da docenti di diverse facoltà italiane. ESERCITAZIONI Durante il corso, per gli studenti frequentanti sono previste alcune esercitazioni, che saranno oggetto di valutazione e permette-ranno di eliminare una parte dell’orale dell’esame. Le esercitazioni verteranno sull’analisi e la lettura interpretativa di alcune ope-re riconducibili ad un tema di architettura scelto dallo studente. Tali letture interpretative saranno sviluppate utilizzando alcuni “strumenti” analitico-interpretativi: 1. Lo sguardo. L’uso di questo strumento contempla la visione e l’esperienza fisica che si fa di un’opera abitandola, osser-vandola dal di fuori, stando al suo interno, girandogli attorno per percepirla da diversi punti di vista e quindi, in sintesi, fotografandola o ridisegnandola con uno schizzo dal vero. Nell’esercitazione è ammessa ogni manipolazione e tecnica ar-tistica dell’immagine. 2. Il diagramma. L’uso di questo strumento prevede la rappresentazione sintetico-diagrammatica degli elementi salienti delle architetture – anche due/tre messe a confronto – selezionate, che devono essere rappresentative di un aspetto o di una declinazione delle tematiche teoriche affrontate dai loro autori. Per diagramma, ovviamente, non si intende esclusi-vamente un metodo di rappresentazione degli aspetti funzionali dell’opera ma, soprattutto, qualcosa di interpretativo, che ne svela il significato. 3. Il modello. L’uso di questo strumento contempla la realizzazione e la presentazione di una maquette sintetica e inter-pretativa del rapporto tra la teoria e prassi in un’opera di un architetto. I modelli tridimensionali possono essere fatti con qualsiasi materia e con qualsiasi tecnica. Questi strumenti saranno oggetto di una lezione e saranno utilizzati nelle esercitazioni durante il corso. La prima esercitazione è: “Esperienza di un’opera di architettura”. A tal fine, il corso visiterà il Mausoleo delle Fosse Ardea-tine (1944-1949) venerdì 10 marzo. L’edificio di Perugini, nonostante sia un’opera dei primi anni del Secondo dopoguerra, mette in mostra una pluralità di temi, tra cui quelli trattati dal corso, ed è caratterizzata da molteplici spazialità che si sviluppano lungo il percorso di visita. La prima esercitazione permetterà di utilizzare lo sguardo per descrivere i caratteri, le materialità, le dimensioni e le atmosfere che definiscono quest’opera. Questi materiali – gli schizzi fatti sul posto e le fotografie, anche manipolate per evi-denziarne un aspetto- correlati da parole chiave e brevi didascalie per descriverne i temi e le sensazioni trasmesse, saranno l’oggetto della prima consegna, che sarà discussa in classe venerdì 17 marzo. La seconda esercitazione, “Su un architetto: gli scritti, la critica e i progetti”, sarà invece dedicata alla conoscenza di un architetto contemporaneo. Gli studenti, anche in coppia, dovranno scegliere un architetto tra quelli inseriti in una lista (allegato 1) o proporne uno, che tuttavia dovrà essere accettato dalla docenza. Di ogni architetto dovranno essere studiati gli scritti e alcuni testi critici sull’architetto. Da questi e dallo studio di tre opere esemplari, vanno desunti i temi/parole chiave del lavoro dell’autore scelto e come sono declinate nel suo lavoro. Per la lettura critica delle opere è consigliabile utilizzare gli strumenti sopra indicati: Sguardo (indagine fotografica, schizzi, manipolazioni d’immagine), diagrammi e modelli. Questa esercitazione di studio su un architetto e le sue opere, assieme a e una bibliografia di riferimento, dovranno essere esposte in aula mediante una video-presentazione (ppt). Le esercitazioni si svolgeranno a partire da venerdì 24 febbraio fino alle fine del corso, secondo il calendario stabilito dalla docenza. Le presentazioni fatte durante l’esercitazione faranno quindi parte dello svol-gimento del corso e saranno oggetto d’esame. Come detto, il corso si propone di accrescere la conoscenza dell’Architettura contemporanea invitando gli studenti sia a parte-cipare a tutte le iniziative culturali della Facoltà di Architettura (mostre, conferenze, seminari), sia condividendo le esperienze di mostre, conferenze, seminari e viaggi di studio svolte dagli studenti nel semestre corrente, che possono quindi divenire la base di uno degli argomenti sviluppati durante l’esame. Per questo si richiede di redigere un quaderno di appunti, schizzi e raccolta di materiali, prodotti sia durante le lezioni e le esercitazioni del corso, sia durante le altre attività svolte nel medesimo periodo. Il quaderno di appunti, infatti, riporta alcune impressioni fornite dallo “strumento” dello sguardo, quelle restituite dai disegni-schizzi, che sono momenti di ideazione e comunicazione del progetto, ma anche un catalogo mnemonico delle architetture visitate o incontrate nelle lezioni, nelle mostre o nelle conferenze. Un catalogo di opere, luoghi e apparati comunque utili per la ricerca e per la progettazione. Anche il quaderno di appunti sarà oggetto di valutazione e per questo dovrà essere consegnato, materialmen-te o digitalmente, una settimana prima dello svolgimento dell’esame.
  • Codice insegnamento1044274
  • Anno accademico2025/2026
  • CorsoArchitettura
  • CurriculumCurriculum unico
  • Anno5º anno
  • Semestre2º semestre
  • SSDICAR/14
  • CFU6